Frontalieri, telelavoro sino alla fine dell’anno

Como, la proroga di 6 mesi soddisfa i lavoratori che potranno continuare a godere dei benefici

Migration

Tirano un sospiro di sollievo i lavoratori frontalieri che fino alla fine dell’anno potranno continuare a godere dei benefici del telelavoro, continuando a poter svolgere la loro attività anche da casa indipendentemente dalla percentuale di lavoro effettuato a domicilio. A chiarire la questione è stato l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali che ha deciso di prorogare di altri sei mesi il provvedimento che era stato adottato per contenere la pandemia. "Gli Stati a breve chiariranno se verrà meno anche l’obbligo di dichiarazione in Italia ai fini fiscali della quota di reddito prodotta in telelavoro – spiega l’Ocst che in Canton Ticino conta oltre 40mila associati tra i frontalieri -. Ora anche questo 2° impatto risulta sospeso in virtù di uno specifico accordo amichevole che potrebbe terminare al 30 giugno. Si attende pertanto una proroga ufficiale". A partire dall’inizio 2023 si cambierà di nuovo, ma dovrebbe essere garantita anche ai frontalieri la possibilità di poter usufruire del telelavoro almeno per alcuni giorni al mese, senza la necessità di modificare la legge in materia di sicurezza sociale. L’attuazione concreta sarà concordata nei prossimi mesi a livello europeo nonché tra la Svizzera e gli Stati confinanti. I problemi da risolvere sono parecchi, in Germania e in Austria ad esempio i frontalieri potrebbero essere chiamati a versare i contributi negli Stati in cui risiedono nel caso in cui il telelavoro superi il 25% del tempo di lavoro totale. Così facendo però i mercati versamenti sulle assicurazioni sociali rischiano di tradursi in pensioni più leggere a fine carriera e risarcimenti limitati in caso di infortuni. Il tutto a fronte di un aumento delle trattenute sul salario da parte dei frontalieri che subiranno prelievi al di qua e al di là del confine. In Canton Ticino si sta ancora valutando come procedere, naturalmente aprendo un negoziato con l’Italia a livello federale. Per ora il Consiglio delle associazioni patronali alle aziende iscritte è di limitare il telelavoro dei frontalieri al 20-25% del monte ore: in pratica non più di un giorno la settimana che deve essere concordato con il datore di lavoro. Roberto Canali