Salasso parcheggi per i frontalieri: entra in vigore la "Tassa di collegamento"

Ancora un mese e ai frontalieri, per poter arrivare sul posto di lavoro, toccherà mettere mano al portafogli. Ecco cosa succederà dal 1 di agosto

Frontalieri Italia-Svizzera (Cusa)

Frontalieri Italia-Svizzera (Cusa)

Como, 4 luglio 2016 - Ancora un mese e ai frontalieri, per poter arrivare sul posto di lavoro, toccherà mettere mano al portafogli. Dal 1 di agosto infatti in tutto il Canton Ticino entrerà in vigore la cosiddetta «Tassa di collegamento», decisa da Claudio Zali, direttore del Dipartimento del Territorio nel Consiglio di Stato, che costringerà ogni azienda con oltre 50 posti auto a versare un contributo giornaliero di 3 franchi al giorno per ogni parcheggio destinato al personale (2 euro e 80 centesimi) e 1 e 50 franchi (1 euro 40 centesimi) per quelli riservati ai clienti. Praticamente scontato che i datori di lavoro addebiteranno il costo in busta paga direttamente ai loro dipendenti. Un salasso da cento euro al mese per buona parte degli oltre 56mila frontalieri lombardi, la maggior parte dei quali residenti a Como e in provincia di Varese. Molti di loro infatti utilizzano l’auto per arrivare puntuali in fabbrica o in ufficio, dove spesso la giornata di lavoro inizia alle sei del mattino, quando muoversi con i mezzi pubblici non è semplice. Se a questo si aggiunge che in Svizzera i ritardatari sono passibili di licenziamento, si comprende come mai all’alba le code ai valichi sono già consistenti. Traffico che poi si ripercuote sull’intera viabilità del Canton Ticino dove, ormai da anni, tutte le volte che c’è coda la colpa è sempre degli italiani. La prova la si è avuta lo scorso cinque giugno quando il 50,7% degli elettori ticinesi ha detto sì alla nuova gabella, ben sapendo che a pagare sarebbero stati altri, con buona pace dei frontalieri che non essendo cittadini non possono votare.

Questo permetterà alle casse di Bellinzona di incassare almeno 18 milioni di franchi, che verranno investiti in nuove strade e soprattutto ferrovie e linee di autobus. Non mancano le polemiche e i ricorsi annunciati, soprattutto da parte degli ipermercati e dei centri commerciali, già in crisi per il cambio troppo alto del franco rispetto all’euro che ha scatenato un’emorragia di acquisti oltreconfine. Pronto alle barricate il patron del FoxTown, Silvio Tarchini, che ha già annunciato un ricorso al Tribunale federale. I posteggi riconducibili al gruppo di Tarchini sono 3.455, 876 solo al Foxtown. Se si calcola 1 franco e 50 al giorno per posti i auto destinati ai clienti e 3 franchi e 50 per quelli del personale, si raggiungono i 2,7 milioni di franchi all’anno. Una cifra che da sola vale quasi un sesto di quanto il Canton Ticino spera di incassare dalla nuova gabella. Ad incrociare le dita ci sono anche 56mila frontalieri italiani.