Finisce con l’auto nella scarpata. Sbalzato dall'abitacolo, muore

L’incidente a Cavargna, vittima un settantenne. Stava tornando a casa dopo aver accudito il suo gregge

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di Paola Pioppi

Guidava la sua auto, una Suzuky Jimny, su una strada sterrata di Cavargna Alta, all’altezza di Sasso Mezzano. Marco Capra, 70 anni di Cavargna, è uscito di strada ieri verso le 18.30, mentre percorreva un tornante. L’auto è caduta nella scarpata, ha urtato un albero e il conducente è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. Lui è rimasto lì, senza vita, mentre la Suzuki scendeva nel dirupo per altri duecento metri. L’allarme è stato dato al 118 dalla proprietaria di una cascina che si trova a pochi metri di fronte al luogo dell’incidente, e che ha sentito il fragore dell’auto finita contro il tronco. L’uomo stava scendendo verso il paese, dopo essere stato ad accudire il suo gregge di capre. Il suo recupero è stato lungo e difficile. Solo in serata le squadre hanno portato a termine l’operazione, e i carabinieri di Menaggio hanno ricostruito ciò che era accaduto.

È il secondo incidente mortale in due giorni sulle strade dell’Altolago. Per Marisa Garovo, la donna di 70 anni di San Siro morta nell’incidente avvenuto mercoledì pomeriggio ad Acquaseria, il sostituto procuratore di Como Antonia Pavan non ha disposto l’autopsia: cosa abbia provocato il suo decesso, è apparso tragicamente chiaro fin dai primi istanti. Quello che è invece meno comprensibile, è come l’auto possa aver vinto la recinzione che avrebbe dovuto proteggere la carreggiata, finendo così nella scarpata e poi dritta nel lago. Per consentire di ricostruire la dinamica e la cause dell’incidente, la Procura ha disposto il sequestro dell’intera area in cui la Fiat Panda su cui viaggiava la donna, ha perso il controllo e si è avviata verso quel tratto scosceso di una cinquantina di metri, che si apre direttamente sul lago. Il provvedimento include anche il pezzo di guard rail sfondato dall’auto, la recinzione e la stessa auto. Era adagiata sul fondale del lago, in un tratto dove la profondità raggiunge anche i cento metri.

I vigili del fuoco, assieme alla squadra dei sommozzatori giunti da Torino, hanno lavorato tutta notte per individuare l’auto e recuperarla.