Fenegrò, chiedevano soldi ai clienti delle lucciole: i vigili vogliono patteggiare

Le accuse sono concussione, omissione in atti d’ufficio e favoreggiamento della prostituzione

Prostituzione

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Como, 23 ottobre 2018 - Concussione, omissione in atti d’ufficio e favoreggiamento della prostituzione. Sono i reati per i quali hanno chiesto di patteggiare tre agenti di polizia locale del Corpo intercomunale di polizia locale della Bassa Piana Comasca. Due di loro - M.V.a, 56 anni e G.C., 58 anni – erano stati arrestati in flagranza di reato a febbraio, dai carabinieri di Como, mentre accettavano i soldi di un cliente di una prostituta, 50 euro per evitargli 400 euro di multa. Ai due, si è aggiunto il loro comandante – S.V.a, 56 anni - accusato in corso di indagine di un solo episodio di concussione in concorso con Verdoliva. La richiesta di patteggiamento, già accolta dalla Procura, è di 2 anni e 8 mesi per Castro, 2 anni e 4 mesi per Verdoliva, e 1 anno e 10 mesi per Villa.

I primi due, ora tornati in libertà e dimissionari, erano monitorati da tempo, dopo la denuncia di un altro cliente delle prostitute, che si era rivolto ai militari raccontando di aver consegnato ai due vigili 150 euro. Le richieste di denaro, scaturivano dalle sanzioni che avrebbero dovuto applicare agli automobilisti che avvicinavano le prostitute al lavoro lungo la strada, in base a un’ordinanza comunale, secondo la quale «in aree pubbliche è vietato l’esercizio del meretricio e di qualunque atto contrario al decoro».

Tuttavia, secondo le accuse di favoreggiamento della prostituzione e di concussione che gli vengono contestate, non avrebbero elevato alle ragazze le sanzioni, ma solo ai clienti. A giugno le prostitute erano state convocate per un incidente probatorio, da cui era scaturito anche il nome di un altro agente, poi identificato in Villa.