Falsi e abusi d’ufficio a Campione d'Italia, chiesti 17 rinvii a giudizio

I mancati versamenti dal casinò al Comune punto di partenza dell’inchiesta

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Dal Comandante della polizia locale di Campione d’Italia, Maurizio Tumbiolo, al capo area capo area economico finanziaria del Comune, Emanuela Radice, gli ex sindaci Maria Paola Magili Piccaluga e Roberto Salmoiraghi e i rispettivi segretari comunali. Per 17 indagati, i sostituti procuratori di Como Pasquale Addesso e Antonia Pavan, hanno chiesto il rinvio a giudizio per una serie di falsi e abusi d’ufficio, a fronte di una sola archiviazione: quella di Alessandra D’Onofrio, sindaco del Casinò di Campione nominata dal Ministero dal 2015 al 2017, intervenuta a bilancio 2014 già fatto. Le contestazioni riguardano due filoni: da un lato quanto emerso dall’indagine partita nel 2017 dai mancati versamenti delle quote del Casinò al Comune, premessa del dissesto dichiarato due anni fa. Dall’altro il ruolo di Tumbiolo, che risulta anche capo di autorità portuale, e direttore del Consorzio dei Laghi Ceresio Piano e Ghirla. Molteplici mansioni di pubblico ufficiale, sfociati nelle accuse di abuso d’ufficio, falso ideologico e corruzione. In concorso con la Piccaluga e la Radice, viene contestato di aver omesso di devolvere a Regione Lombardia i trasferimenti dei canoni relativi al periodo tra 2008 e 2011, procurando un "ingiusto vantaggio" al Comune e danno alla Regione, per un importo di un milione e mezzo di franchi svizzeri.

Pa.Pi.