Ex Victory, Inverigo sogna il parco

Acquistata l’area al centro di un lungo contenzioso costato al Comune 8 milioni. Ape: "Per noi un’opportunità".

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di Roberto Canali

"Speriamo che l’area ex-Victory da problema si trasformi in un’opportunità per Inverigo". È l’auspicio del sindaco Giorgio Ape il quale, come gran parte dei suoi concittadini, sogna una riconciliazione tra la comunità e quest’area così bella e così travagliata, al centro di un dissidio proseguito per oltre quarant’anni e costato all’intera comunità oltre 8 milioni di euro. "Li stiamo ripagando un po’ per volta alla vecchia proprietà, siamo arrivati al quarto anno e ce ne rimangono altri sei per estinguere questo debito che è un fardello molto pesante per Inverigo". Il frutto avvelenato della convenzione stipulata nel lontano 1966 tra l’amministrazione comunale di allora e la società Astaie che aveva acquistato l’area dell’Orrido e le cascine, oggi parte del Parco Regionale Valle Lambro, per realizzare una città satellite con un potenziale costruttivo di 1 milione e 300mila metri cubi. Una sorta di quartiere per ricchi all’interno dei confini del paese, in grado di accogliere 12mila abitanti e un campo da golf. Un progetto controverso contro il quale si mobilitarono in tanti, compresi gli abitanti Inverigo che per dare maggior forza alle loro azioni costituirono l’associazione “L’Orrido“. Anche se alla fine i tribunali hanno condanno il Comune a risarcire l’ex Victory a vincere è stata la comunità di Inverigo e adesso la speranza è nella nuova proprietà, la famiglia Rovati, che ha acquistato l’area di 1,6 milioni di metri quadrati attraverso la sua holding, la Fidim srl. "Progetti veri e propri non ne sono stati ancora presentati – prosegue il sindaco – ma sappiamo che c’è in animo di costruire una sorta di bioparco. Per Inverigo si tratta di una grande opportunità per riconciliarsi con quest’area attorno alla quale potrà svilupparsi un turismo green. La nuova proprietà è molto solida e questo ci fa ben sperare". La famiglia di imprenditori farmaceutici monzesi nel 2014 ha ceduto la Rottapharm Madaus alla svedese Meda AB incassando un assegno da 1 miliardo e 643 milioni di euro, più un tesoretto di azioni di 357 milioni di euro pari al 9% del capitale di Meda, diventando così il secondo azionista del gruppo quotato a Stoccolma. A luglio dell’anno scorso i Rovati hanno acquistato il Palazzo dell’Informazione di Milano dal Fondo Atlantic 1 per 175 milioni di euro.