Como, amianto all’ex Ticosa: trent’anni dopo un’altra beffa

L’area acquistata dall’amministrazione locale negli anni Ottanta è ancora in mezzo al guado

Ex Ticosa

Ex Ticosa

Como -  Acquistata dal Comune di Como all’inizio degli anni ’80, con l’idea di farne un quartiere modello, l’area dell’ex Ticosa, la tintostamperia più grande della città, si è rivelata un frutto avvelenato. L’intera area è contaminata dall’amianto e negli ultimi quattordici anni, dopo che l’immobile è stato abbattuto, Palazzo Cernezzi ha destinato milioni di euro per quella che sembra una bonifica senza fine.

L’ultimo colpo di scena è avvenuto un paio di mesi fa, con l’annullamento dell’ultima gara d’appalto per il risanamento dell’area a causa di una serie di errori compiuti dal Comune. Sarà necessario attendere fino a fine maggio per sapere se e soprattutto quante delle aziende che hanno partecipato alla gara di appalto decideranno di ricorrere al Tar per contestare l’annullamento dell procedimento, disposto dagli uffici con procedura di autotutela. Il modo peggiore di chiudere il suo primo mandato per il sindaco Mario Landriscina, dopo aver lavorato per restituire alla città un’area risanata si trova al punto di partenza.