Evaso da 7 giorni e introvabile, caccia all’uomo sui monti del Lario

Massimo Riella, 47 anni, ha approfittato di un permesso premio per fuggire rifugiandosi nei boschi

Massimo Riella, in fuga da una settimana

Massimo Riella, in fuga da una settimana

Gravedona ed Uniti, 19 marzo 2022 - A una settimana dalla sua evasione dal carcere di Brenzio, ancora non c’è traccia di Massimo Riella, il quarantasettenne di Gravedona inghiottito dai boschi dell’alto lago. Un coordinamento di forze di polizia lo sta cercando, guidato dal Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria di Milano, specializzato nella ricerca e cattura di evasi. Un lavoro che presuppone l’utilizzo di una serie di tecniche investigative, che generalmente vengono integrate dalle informazioni in possesso delle forze di polizia territoriali. Come sia sopravvissuto in questi giorni, ovviamente non è possibile saperlo, ma ci sono ipotesi plausibili, tenendo conto di una serie di aspetti noti.

Innanzi tutto Riella è cresciuto in questi luoghi, che conosce bene, e che sempre ha vissuto anche con modalità selvatiche. Il suo modo di vivere, i suoi trascorsi di bracconiere, lo favoriscono nell’aggirarsi nei boschi, anche in zone particolarmente impervie, racchiuse in un perimetro che conosce più che bene. A questo si aggiunge la presenza di casolari o strutture disabitate o abbandonate, altra mappatura ben presente a Riella, che in questi giorni potrebbe averne fatto uso. Ma a queste premesse, si aggiunge un elemento fondamentale per un fuggiasco, scappato da una scorta di polizia senza soldi né telefono, che ha bisogno di cibo e ripari: una rete di amicizie datate e ben radicate. Tuttavia, nonostante queste condizioni che sembrano poterlo favorire rispetto a chi non conosce i luoghi, non ha sua agilità e si deve scontrare con l’ostilità di molti che risiedono in quelle zone, Riella ha comunque un grande svantaggio: è un fuggiasco ricercato, che in questo momento possiede solo gli abiti che indossa e poco di più.

Una condizione che alla lunga ha stremato i tanti che lo hanno preceduto, e che hanno dovuto affrontare situazioni simili alla sua. Perché fare il ricercato costa tanto: economicamente, emotivamente, da ogni punto di vista.