Evadevano il fisco in Germania per acquistare auto di lusso

Nei guai due romeni, accusati dalla Guardia di finanza di aver aiutato un imprenditore a occultare mezzo milione

I soldi, arrivavano dal loro contatto in Germania, che accumulava denaro grazie a una costante evasione fiscale, e lo affidava alla banda per farne perdere le tracce investendolo in acquisti di costosissime auto. Il sistema di riciclaggio ha fruttato quasi mezzo milione di euro in tre mesi. Erano stati intercettati dalla Guardia di finanza di Como, grazie alla segnalazione di un picco anomalo di versamenti negli uffici postali di Portichetto e di Como, dove venivano acquistati vaglia postali. Imputati sono Ioan e Ana Cirpaci, fratello e sorella rumeni di 40 e 38 anni residenti in Germania, mentre è stata stralciata la posizione dei connazionali Mihai Sorin Macovei, 46 anni, e Ioan Godja, 29 anni, residenti in Romania. Secondo il sostituto procuratore Maria Vittoria Isella, Ioan Cirpaci avrebbe trasferito in Italia il denaro proveniente dall’evasione fiscale costantemente commessa in Germania da un piccolo imprenditore, Abdallah El Daud. La sorella Ana, e gli altri due imputati, provvedevano a versarli per ottenere in cambio i vaglia postali, utilizzati da Cirpaci per acquistare auto di prestigio in una concessionaria del Lodigiano – Mercedes, Porsche, Bmw – il cui prezzo variava tra i 16 e gli 80mila euro. Venivano poi cedute a El Daud, che simulava l’acquisto da privati per evadere l’Iva, alimentando un forte guadagno personale e altri ricavi da investire nel circuito di riciclaggio.

Alla Cirpaci viene contestato il versamento di 176mila euro all’ufficio postale di Portichetto, a Godja 45mila a Como, a Macovei altri 267mila a Portichetto. Per contro erano state acquistate, solo in quel periodo, dieci auto inviate in Germania. Pa.Pi.