Eupilio, omicidio del Cornizzolo: trent’anni per il complice

Per i giudici Arjian Drekaj, 42enne albanese, ha aiutato a uccidere Metaj Besnik. Edmond Como era già stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise

Il corpo di Metaj Besnik fu ritrovato nei boschi del Cornizzolo nell’aprile 2017

Il corpo di Metaj Besnik fu ritrovato nei boschi del Cornizzolo nell’aprile 2017

Eupilio (Como) - Per l’omicidio di Metaj Besnik, il cui cadavere era stato trovato seppellito al Cornizzolo nel 2017, anche Arjian Drekaj, albanese di 42 anni, è stato condannato ieri al massimo della pena. Per lui, che aveva scelto il processo con rito abbreviato, il gup di Como Francesco Angiolini ha deciso la condanna a 30 anni di reclusione, il massimo consentito da questo rito processuale. La sua condanna segue di pochi giorni quella di Edmond Como, 45 anni, anche lui di origine albanese e residente a Garbagnate Monastero che aveva invece scelto il dibattimento, andando incontro all’ergastolo due settimane fa. Le indagini su questo delitto, condotte dai carabinieri del Reparto Operativo di Como coordinati dal sostituto procuratore Simona De Salvo, erano iniziate il 2 aprile 2017, quando il cadavere del trentanovenne albanese residente a Treviso, era stato trovato seppellito in una zona boschiva del Cornizzolo. Fino al 5 marzo, il suo telefono cellulare era stato utilizzato per un fitto scambio di messaggi che avevano agganciato le celle di Monguzzo, Erba, Civate e altri luoghi attorno a Eupilio.

Poi di lui non si era saputo più nulla, fino al ritrovamento. Le indagini della Squadra Mobile di Treviso si erano incrociate con quelle dei carabinieri di Como, arrivando a una sola conclusione: quell’omicidio era legato alla sparizione di un grossissimo carico di droga, marijuana che Besnik credeva rubata da qualche concorrente, ma che in realtà gli era stata trovata e sequestrata dalla polizia a Treviso. Da quell’episodio, era partita la forsennata ricerca di denaro per ripianare quella perdita, che aveva coinvolto sia Como, e probabilmente anche Drekaj, conclusa con il delitto – tre colpi di pistola alla nuca - e l’occultamento di cadavere.

Detenuto in Germania, Drekaj era stato estradato, in esecuzione dello stesso provvedimento cautelare che aveva raggiunto Como nel 2020, che li accusava di omicidio volontario in concorso. Davanti al giudice, aveva dichiarato che la sera della sparizione di Besnik, il 5 marzo, si era limitato ad accompagnarlo fino a un parcheggio vicino a casa di Como. Poi non ne aveva più saputo niente fino a qualche mese dopo, quando in Albania sarebbe stato avvicinato e minacciato con un’arma, da un uomo che gli avrebbe intimato di tacere sull’omicidio. Era così scappato in giro per l’Europa, prima in Finlandia e poi a Parigi, fino al suo arresto in Germania e all’estradizione. Sentito a settembre davanti alla Corte d’Assise, durante il processo a carico del coimputato Edmond Como, aveva fatto scena muta. Ieri si è concluso anche per lui il processo, con una condanna a 30 anni di reclusione.