Erba salva Villa San Giuseppe Cantù rischia di perdere il castello

Dal Pnrr cinque milioni alla storica magione. Mentre il maniero senza sponsor. diventerà residence di lusso

Migration

di Roberto Canali

Mentre Erba è riuscita a salvare Villa San Giuseppe grazie ai fondi del Pnrr, Cantù deve sperare nella buona volontà dei privati per il recupero del castello di Pietrasanta, l’antico maniero del ‘500 che sorge in pieno centro città, accanto alla chiesa di San Paolo. A Erba a dare la notizia dell’arrivo di 5 milioni per la sistemazione della storica villa, costruita nel ‘700, ci ha pensato il sindaco Veronica Airoldi nel corso del Consiglio comunale di lunedì. Nei mesi scorsi il Comune aveva presentato un progetto di massima di ristrutturazione della villa che ospita il Museo civico, ma lo studio era entrato in graduatoria senza ottenere i finanziamenti.

"C’è stato uno scorrimento della graduatoria e questo ci ha permesso di ottenere i contributi – ha spiegato Airoldi – Naturalmente siamo molto soddisfatti, è un bel colpo. Ora che i soldi ci sono, sistemeremo la villa e il suo parco". Se Erba si gode la sua villa, a Cantù si dovranno accontentare di godersi il loro castello da fuori. Nei mesi scorsi l’immobile che era finito all’asta fallimentare è stato finalmente venduto, all’ottavo incanto, per 495mila euro, praticamente il costo di una villetta con giardino.

Neppure duemila euro al metro quadro, considerando che l’immobile ha una superficie di 2.460 mq, per non contare il cortile e soprattutto la posizione, in cima alla collina che domina la città. In passato più volte le associazioni e le minoranze si erano appellate al sindaco e alla Giunta, non solo quella attuale, per chiedere di acquisire l’antico maniero e salvarlo da un futuro che, nella migliore delle ipotesi, coinciderà con la lottizzazione della struttura, che verrà trasformata in un residence di lusso.

Appelli caduti nel vuoto per le difficoltà e i costi legati alla ristrutturazione, con buona pace dei capolavori custoditi al suo interno, compreso un grande affresco di Andrea Appiani, tra i più grandi pittori del Neoclassicismo italiano. "La città ha perduto la formidabile occasione di attuare un’autentica rigenerazione urbana del centro ricorrendo a forme di partenariato pubblico-privato – aveva bacchettato sindaco e Giunta il capogruppo di minoranza, Vincenzo Latorraca – La sconquassata maggioranza, priva di idee e contenuti, lascia la città allo sbaraglio".