Migranti a Como: è emergenza freddo, task force al lavoro

Ogni notte tanti volti nuovi in attesa, al gelo, che qualche volontario faccia il giro e li carichi sul pullmino che per qualche ora li toglie dalla strada

Emergenza freddo tra i migranti

Emergenza freddo tra i migranti

Como, 9 gennaio 2017 - Nella notte tra sabato e domenica, sono stati soccorsi 58 migranti, tra cui un minorenne. Portati al caldo, salvati dal rischio di assideramento a cui sarebbero andati incontro dormendo all’addiaccio con cinque gradi sotto zero. Venerdì su sabato, quando la temperatura ha raggiunto meno otto gradi, i volontari di Como Senza Frontiere ne hanno trovati 66 lungo le strade di Como, tra cui un minore e una donna, mentre la notte precedente erano 51. Da fine novembre, quando è partito il progetto «Accoglienza fredda», i numeri non scendono mai sotto la cinquantina di persone soccorse ogni notte, arrivando anche fino a 80 o 90. Da inizio dicembre, hanno superato le 1500 presenze.

Ogni notte tanti volti nuovi, di persone che per qualche giorno devono fermarsi a Como, e aspettano pazientemente, al gelo, che qualche volontario faccia il giro e li carichi sul pullmino che per qualche ora li toglie dalla strada. Vengono portati tutti alla parrocchia di Rebbio, dove don Giusto Della Valle accoglie chi non ha trovato nemmeno un luogo per dormire al caldo. Qui viene organizzata una distesa di materassi, che alla mattina scompare per lasciare spazio alle attività parrocchiali. Ma dodici ore dopo, riprende forma. Uomini, donne, ragazzini che non riescono ad accedere al campo governativo di via Regina, dove rispetto ai 300 posti disponibili, ormai ne vengono occupati meno di 100.

I migranti non entrano perché non hanno i requisiti, perché non vogliono farsi identificare, o per altri motivi che gli stessi operatori faticano a comprendere. Il risultato, tuttavia, è il dramma di chi rimane in mezzo alla strada in questo periodo, e con queste temperature, in aggiunta ai tanti senzatetto, di ogni nazionalità e provenienza, con cui da sempre fa i conti Como. Qualche settimana fa, un ragazzino era stato soccorso in avanzato stato di assideramento, portato in ospedale e curato. Ma da allora il timore che possa accadere ancora è al primo posto tra le preoccupazioni dei volontari. Il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri, ha annunciato una mozione con cui chiederà al presidente della Regione Roberto Maroni di mantenere aperte le stazioni delle Fs e di Trenord in Lombardia durante gli orari notturni, come ricoveri temporanei per i senzatetto. Luoghi non riscaldati, ma che certamente offrirebbero un riparo migliore del marciapiede. A Como, dopo l’emergenza migranti della scorsa estate, la stazione di San Giovanni è quotidianamente presidiata per evitare che si formi un accampamento simile a quello nato spontaneamente tra luglio e agosto, tra giardini e banchine dei treni. Era stato sgomberato a inizio settembre, e da allora a nessuno è stato consentito di fermarsi in quell’area.