Erba: l'editore-aviatore si è sacrificato per non uccidere altre persone

Egidio Gavazzi, fondatore di “Airone“, è morto in un incidente aereo a Padova. L’ultimo gesto: schiantarsi per evitare un condominio

Egidio Gavazzi

Egidio Gavazzi

Erba - Si dice, a torto, che chi ama troppo gli animali corra il rischio di diventare misantropo e perdere così la fiducia nei propri simili. Egidio Gavazzi non correva di sicuro questo pericolo e anzi la sua passione per la natura l’aveva voluta condividere con il mondo intero attraverso le sue creature “Airone“ e “Aqua“, non solo da leggere ma da da divorare con gli occhi per le meravigliose immagini a corredo.

Nulla di meno da un uomo prima di essere un illuminato editore è stato ambientalista e naturalista quando in Italia non era ancora una moda esserlo, fondatore della Società italiana di caccia fotografica e autore, tra i tanti, di un libro sublime “Desiderio di volo“, nel quale rievocando l’infanzia a Erba, negli austeri androni di villa Torricella dov’era nato nel 1937, aveva tante volte sperato di risvegliarsi tramutato in uccello.

"Quando la mattina mi svegliavo guardavo le braccia e le gambe per vedere se stavano nascendo le piume e le penne" raccontava e quel sogno di volare via, lontano, lo avrebbe coronato solo qualche anno più tardi imparando a pilotare al Centro studi di volo a vela di Calcinate del Pesce, sul lago di Varese. Una passione quella per il volo che accomuna tutta la famiglia Gavazzi e che Egidio aveva ereditato dal padre Franco, discendente di una dinastia di ricchi industriali che creò la proprio fortuna sulla produzione e il commercio della seta. Fin dal sedicesimo secolo i Gavazzi prima a Canzo, nell’Erbese, poi a Valmadrera e in vari centri della Brianza aprirono filatoi, torciture e tessiture.

Un ramo della famiglia è proprietario della Banca di Desio, ma nel patrimonio dei Gavazzi rientra anche l’isola del lago di Pusiano dove uno dei fratelli, Gerolamo anche lui con la passione per il volo, ha trasformato in una suggestiva arca di Noe. Una passione quella per l’avventura e per il volo che Egidio ha conservato fino alla fine, ieri mattina alle 10 era partito da Bresso alla guida del suo BeechCraft Bonanza, l’ultimo dei tanti aerei della sua collezione, diretto all’aeroporto Gino Allegri di Padova. Lo schianto è avvenuto quando, dopo essersi accorto di essere arrivato lungo, ha deciso di virare e puntare contro un albero anziché finire contro un condominio. L’editore che amava gli animali si è sacrificato per non uccidere altre persone.