Effetto Venezia, fuggi fuggi dal centro

Crollo delle famiglie che vivono a Como: molti si spostano nell’hinterland per mettere in affitto le abitazioni ai turisti .

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di Roberto Canali

È ancora presto per parlare di effetto Venezia, ma di sicuro negli ultimi anni a Como i turisti hanno sostituito i residenti e il fenomeno è destinato ad accentuarsi nei prossimi anni. Complice il crollo del numero di famiglie che vivono in città, 1.300 in meno nell’arco di un paio di anni dopo il picco raggiunto nel 2016 a quota 40.396, lo scenario per il prossimo decennio non lascia presagire inversioni di tendenza anzi si ipotizza un’ulteriore diminuzione che oscilla da 2.321 a 1.518 nuclei familiari in meno.

Con i residenti in fuga a tenere alta la domanda di abitazioni in città sono i turisti, soprattutto stranieri, che decidono di cambiare vita e trasferirsi in città. Secondo le previsioni nei prossimi dieci anni arriveranno dalle 5.757 alle 6.954 nuove famiglie, un vero e proprio ricambio che interesserà un sesto dei residenti. È grazie al loro arrivo se la domanda di case in città rimane consistente e i prezzi negli ultimi due anni sono stati in aumento, nella maggior parte dei casi le abitazioni liberate e immesse sul mercato appartengono agli anziani che decidono di abbandonare il centro per trasferirsi in alloggi più adatti a loro in periferia o nei paesi del circondario. Un esodo che nei prossimi dieci anni dovrebbe permettere di liberare dalle 8.078 alle 8.472 unità immobiliari. In un contesto come quello di Como però si rileva un crescente interesse all’acquisto di abitazioni da destinare a fini turistici o come seconda casa di persone residenti in altri comuni italiani o all’estero, secondo uno studio della Camera di Commercio crescenti quote di patrimonio liberato verranno sottratte all’uso abitativo.

Il fenomeno è già visibile analizzando i dati dell’ultimo triennio, si rileva un consistente flusso di popolazione in uscita per spostamenti a breve raggio, probabilmente famiglie proprietarie che si spostano nei Comuni dell’hinterland, mettendo a reddito la propria abitazione situata in zone centrali prestigiose, vendendola o affidandola a gestori professionali per l’affitto residenziale a breve termine.

Osservando i dati relativi al trimestre 2016-2018, con una fuoriuscita di popolazione per spostamenti a corto raggio di 1.431 unità, è possibile stimare un flusso annuo di circa 80 abitazioni sottratte all’uso abitativo, circa l’8% del numero medio di compravendite del periodo. L’effetto Venezia appunto, misurato dalla Camera di Commercio in uno stock di 415 abitazioni l’anno che spariscono dal mercato residenziale per essere destinate a quello delle seconde case, pari a un quinto del volume complessivo delle compravendite. "Lo studio fa riferimento al 2019 quando il mercato immobiliare andava molto bene. Sia nella provincia di Como che in quella di Lecco dal 2014 si era entrati in fase di ripresa e i dati erano importanti, lo scorso anno in provincia di Como si sono registrate 7mila compravendite, + 7% rispetto al 2018 e a Como città la crescita ha superato 10% - sottolinea Lorenzo Bellicini di Cresme ricerche – La ripresa del mercato immobiliare ha segnato anche una ripresa dei prezzi, in provincia di Como le nuove costruzioni sono aumentate del 25% rispetto al 2017. Siamo a 1.700 nuove abitazioni, ancora lontane dalle 4mila che si facevano ante crisi 2008, ma il trend era positivo".