Ecco tutte le accuse alla banda Fra gli arrestati anche un nonno

Nell’organizzazione scoperchiata dai militari GdF avevano ruoli differenti

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Per sette indagati finiti in carcere, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, con una "precisa assegnazione di ruoli nell’organizzazione del programma criminoso", vale a dire costituire o utilizzare le società e cooperative cartiera, gestite di fatto dagli amministratori delle società capogruppo: il Consorzio Polo Servizi-Pds e la A&P Pulizie e sanificazione srl, entrambe con sede a Cadorago. Sono Micheal Rickardo Anderson, 56 anni di Grandate, considerato organizzatore e promotore dell’associazione, al vertice del sistema di frode, "maggior beneficiario dei proventi". Daniela Zambù, 49 anni di Fenegrò, anche lei indicata come organizzatore e promotore per aver rivestito cariche in diverse società.

Con il ruolo di partecipi, sono invece stati arrestati Ornella Zambù, 47 anni di Veduggio, Luigi Vicini, 73 anni di Como, Carlos Lafratta, 60 anni di Como, Fabio Lupo, 47 anni di Olgiate Olona, Fabio Cerutti, 54 anni di Guanzate. Alcuni per aver ricoperto incarichi, altri per aver collaborato nelle gestione finanziaria. In carcere, con accuse in concorso, anche Ferruccio Bogetti, 60 anni di Roma e Marzio Seghezzi, 49 anni di Maslianico. Agli arresti domiciliari, con accuse in concorso, sono invece finiti Gian Angelo Antonio Corsini, 89 anni di Vercelli, Silvio Bonomi, 70 anni di Lainate, Moustapha Khouma, 54 anni residente nel Bresciano, Ramatoulaye Sow, 50 anni anche lei residente a Brescia. Infine obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Marco Tavino, 41 anni di Lurago Marinone. Questi ultimi vengono indicati come figure che hanno svolto incarichi di varia natura funzionali a portare avanti il sistema, ma con ruoli meno centrali: prevalentemente comparivano con ruoli di amministratori o incarichi equivalenti, delle società utilizzate per la frode. Pa.Pi.