Due milioni e mezzo spesi per assistere i minori soli

Per la minoranza l’unico modo per abbattere le spese è aprire un centro loro dedicato

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Tanto per cambiare è polemica a Como sui minori in stato di affido, troppi secondo il sindaco Alessandro Rapinese che è andato in tv per lamentarsi del fatto che il conto per Como sia esorbitante. "Parlare di clandestini che arrivano tutti a Como è una grande bugia - interviene la consigliera comunale del Pd, Patrizia Lissi - Como è una città di frontiera e bisogna prenderne atto sapendo che c’è stata una forte diminuzione delle domande. Sono stati chiuse strutture per l’emergenza abitativa e si è preferito pagare gli alberghi che li ospitavano". La minoranza contesta anche l’affermazione del sindaco sul fatto che l’80% dei richiedenti asilo siano "persone che non hanno nessuno diritto perché non fuggono da nessuna guerra". "Mi chiedo quale sia la fonte di questi dati - prosegue Patrizia Lissi - I minori stranieri non accompagnati nel 2021 sono stati 258. Il costo che il Comune ha sostenuto per l’inserimento dei minori in comunità nel 2021 è stato di 2 milioni e 567mila euro. Il costo più alto è per i minori italiani in comunità, i minori non hanno solo bisogno di un tetto e di mangiare. ma di percorsi protetti. Il ministero rimborsa al Comune meno di un terzo della spesa, la regione Lombardia riconosce un contributo irrisorio di circa 1% della spesa sostenuta". Rispetto agli anni scorsi il loro numero sarebbe addirittura diminuito.

"Abbiamo registrato una nuova impennata solo negli ultimi mesi, ma a causa della guerra in Ucraina. Per abbattere i costi sarebbe sufficiente aprire un Sistema di Accoglienza e Integrazione, in questo modo le rette sarebbero pagate dallo Stato e la cifra sarebbe molto inferiore. Sono stati chiusi in città strutture che erano adibite a questo, si preferisce mandarli in un altro comune pagando di più che avere una struttura in città".