Droga e soldi, arrestato l’ex consigliere Mamoli

Fermato al valico con 100mila euro in contanti. A casa 30 chili di hascisc

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Avrà un sacco di cose da spiegare ai magistrati ticinesi Filippo Mamoli, 29 anni professione imprenditore, nato a Milano ma residente in Svizzera, fermato nei giorni scorsi al valico di Brusino Arsizio con centomila euro in contanti ben nascosti nella sua auto. Le sorprese non finiscono qui, perché le banconote erano talmente impregnate di cocaina che la sezione antidroga della polizia cantonale ha deciso di vederci chiaro, così è stata disposta una perquisizione nella casa di Mamoli dove sono spuntati ben 30 chili di hascisc. Abbastanza per far scattare le manette nei confronti del giovane imprenditore, accusato di violazione della legge di stupefacenti e riciclaggio di denaro, visto che le bancone gli sono state sequestrate mentre tornava dall’Italia verso la Svizzera.

Pensare che in passato Mamoli aveva fatto parlare di sé solo quando si era dimesso da consigliere comunale di Campione d’Italia, il 18 settembre del 2018, innescando un effetto dominoche poche ore dopo aveva portato alle dimissioni dell’allora sindaco Roberto Salmoiraghi.

"Ho maturato la decisione di dimettermi in seguito a una profonda e responsabile valutazione nel momento più critico che il paese sta vivendo – aveva giustificato la sua scelta il giovane consigliere, allora appena ventisettenne –. Le iniziative finora intraprese dalla maggioranza non hanno sortito alcun effetto, ritengo di rassegnare le mie dimissioni conscio di non riuscire a dare alcun contributo risolutivo per il superamento di questa crisi".

Abbandonata la politica, Mamoli secondo i magistrati del Canton Ticino ha deciso di dedicarsi all’attività, decisamente più lucrosa, del traffico di sostanze stupefacenti. Se “in proprio“ o per conto di qualche organizzazione criminale è una delle domande a cui dovrà rispondere nei prossimi giorni.

R.C.