Droga, una task-force nei boschi del Comasco

Polizia, carabinieri, Gdf e unità cinofile: sette operazioni nei parchi, aree sempre più a rischio

Le forze dell'ordine in azione nelle aree boschive

Le forze dell'ordine in azione nelle aree boschive

Como, 29 giugno 2019 - Elicottero e unità cinofile al fianco di polizia, carabinieri e guardia di finanza per contrastare lo spaccio di droga nelle aree boschive del Parco Pineta, Parco della Lura e del Parco Sorgenti del Lura. Sette operazioni di «alto impatto» programmate nei prossimi tre mesi, con l’obiettivo di individuare o allontanare chi si annida dei bivacchi in cui ogni giorno si riforniscono i tossicomani.

L’operazione, annunciata ieri in Prefettura dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, scaturisce da una precisa richiesta dei 15 sindaci della fascia di territorio che gravita attorno a quelle zone, ed è stata programmata all’interno dell’ultima riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Due operazioni analoghe si sono già svolte negli ultimi mesi, ma più in generale, in questo ultimo anno, sono stati fatti 155 interventi coordinati, che hanno portato al controllo di 453 persone, 10 arresti, 71 fogli di via e 65 segnalazioni di assuntori di stupefacenti.

«Negli ultimi tempi – ha spiegato Molteni – sono cambiate le modalità di spaccio: tutto accade all’interno dei boschi, cessione e consumo. Le auto scaricano l’acquirente e ripassano poco dopo a recuperarlo. Inoltre si sta abbassando l’età sia degli acquirenti che dei consumatori. E’ necessario trovare nuovi metodi di contrasto: abbiamo istituito tavoli tecnici, e previsto un potenziamento delle forze di polizia, in parte già in atto». Un implemento di carabinieri e finanzieri si è già avuto, ma a breve arriveranno a Como anche 19 nuovi agenti di polizia, che saranno dislocati nei vari settori, tra cui frontiera, stradale e postale. Le date dei sette interventi massicci saranno decise a breve e realizzate a sorpresa, con l’obiettivo di arrivare a individuare i bivacchi e chi li popola, trovare lo stupefacente custodito e identificare gli acquirenti. Un’operazione che, come già avvenuto in questi ultimi tempi, potrebbe avere anche un effetto deterrente, spingendo i pusher a cambiare zona.

I boschi rimangono i punti di riferimento principali del contrasto a questo genere di problematiche, in un territorio che, come ha spiegato il Prefetto Ignazio Coccia, «non ha concentrazioni di spacciatori nelle aree urbane». Nel complesso, quest’ultimo anno ha segnato una flessione al ribasso dei reati, con una diminuzione complessiva dei delitti dell’11,4 per cento (passati da 6931 a 6141 nel confronto tra maggio 2018 e maggio 2019). Nello specifico, sono scesi del 27 per cento i furti in abitazione (da 1091 a 796), e del 17,2 i furti in generale (da 3346 a 2770), mentre le rapine sono calate del 27,8 per cento (da 72 a 52). Nello stesso periodo si è passati da 98 a 89 arresti per droga: segnale, secondo il Ministero, di un calo delle presenze degli stessi spacciatori.