Como, il 15 di ogni mese eventi nel ricordo di don Roberto Malgesini

La comunità di San Bartolomeo organizzerà gli appuntamenti per commemorare il sacerdote degli ultimi ucciso a Como

Il vescovo Oscar Cantoni durante il primo incontro di preghiera per don Roberto

Il vescovo Oscar Cantoni durante il primo incontro di preghiera per don Roberto

Como, 17 ottobre 2020 - La comunità di San Bartolomeo non dimentica don Roberto Malgesini e ha deciso di organizzare ogni mese una serata di preghiera, il giorno 15 per commemorare la sua morte. Il primo incontro si è svolto giovedì sera alla presenza del vescovo, monsignor Oscar Cantoni, che prima di celebrare la messa si è raccolto in preghiera di fronte al luogo dove il sacerdote è stato ucciso, in piazza San Rocco sotto un albero che è stato trasformato in un piccolo altare pieno di fiori, candele e bigliettini lasciati dai parrocchiani e da tutti quelli che hanno conosciuto don Roberto e non si rassegnano alla sua scomparsa. "La morte violenta di don Roberto ha suscitato una vasta eco non solo in diocesi, ma in tutta Italia e in varie regioni del mondo. Ieri mattina, incontrando il Papa, sottolineavo che don Roberto non amava parlare di sé, agiva in sordina e nessuno si immaginava quante persone sapeva contattare.

Oggi succede proprio tutto il contrario – ha ricordato il vescovo - Tutti parlano di lui, non solo della sua efferata morte, ma anche del suo apostolato tra i poveri, del suo stile di azione, del suo sguardo pieno di benevolenza e di tenerezza. Uno sguardo che lasciava trasparire una profonda serenità interiore, una grande pace, frutto dell’essere abitato da Dio. Quanto vorrei che non ci si dimenticasse della sua testimonianza, ricca di tenerezza e di dolcezza verso tutti, perché frutto di una matura e forte confidenza con il suo Gesù".

Una missione la sua portata avanti senza protagonismi e soprattutto lontano dalla politica. "Ciò che compiva concretamente a servizio dei poveri non era che un semplice mezzo, attraverso cui manifestare concretamente il suo amore per il Signore. A don Roberto non importavano le varie strategie politiche, né compiva interventi clamorosi di dissenso contro chi lo rifiutava o semplicemente non lo capiva – ha proseguito monsignor Cantoni - Egli aveva a cuore ben altro: ossia annunciare con la sua vita che ogni uomo è nostro fratello. Senza queste convinzioni non riusciremmo a capire don Roberto e a giustificare il suo impegno pastorale. Il vangelo prima lo si vive, lo si commenta con la propria vita, poi semmai lo si predica. La gente, che ha buon fiuto, è accorsa a lui numerosa in questo mese, parla volentieri di lui come con nessuno di noi, perché ha riconosciuto in don Roberto una forte testimonianza evangelica, una figura attraente di amico di Dio".