Divorzio Lega-FdI: ora maggioranza sempre più in bilico

E i meloniani annunciano il ricorso sulla vittoria di Rapinese

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di Roberto Canali

Ormai è guerra aperta tra Fratelli d’Italia e la Lega che anche in provincia di Como si sfidano per la leadership del centrodestra. In più qui a scatenare il tutti contro tutti è stata la vittoria di Alessandro Rapinese a Como, osteggiata fino all’ultimo dai meloniani che hanno anche annunciato un ricorso al Tar dopo essere stati sconfitti di un soffio al primo turno, invece sostenuta da Matteo Salvini che anzi ha rinfacciato ai compagni di coalizione di aver sbagliato il candidato. Viste le premesse non c’è da stupirsi se a Cantù dove da tempo la maggioranza di centrodestra era in bilico si è consumato il divorzio tra Fratelli d’Italia e Lega, con i primi che hanno deciso di abbandonare la maggioranza. "È arrivato il momento che buona parte dei Canturini stava aspettando, quel momento in cui la mano che per lungo tempo è stata tesa al Sindaco e a questa maggioranza viene ritirata – ha letto in aula il capogruppo Valeriano Maspero - Il tempismo di questa decisione non nasce dai sondaggi o dai recenti risultati elettorali che ci vedono davanti alla Lega, abbiamo atteso per mesi che il sindaco tenesse fede agli accordi presi tra le forze politiche di maggioranza a livello regionale prima e provinciale poi. Accordi che prevedevano l’ingresso di Fratelli d’Italia in giunta".

Invece Alice Galbiati non ha mai voluto allargare la squadra, rimpiazzando uno degli altri assessori eletti, per fare posto a Mirko Gaudiello, attualmente presidente dell’assise. "Siamo stanchi di questo atteggiamento di superiorità spocchiosa, ingiustificata e alla prova dei fatti e dell’amministrazione fin qui condotta anche fuori luogo. Siamo logori da un’amministrazione guidata da un sindaco che tira in ballo l’integrità morale delle persone a seconda della convenienza". La Lega per ora tira dritto e anzi si dice felice di essersi "liberata da chi conosceva solo la politica del ricatto". A Cantù però ora la maggioranza sta in piedi per un solo voto, quello di Paolo di Febo eletto con Lavori in Corso e poi passato dalla parte del sindaco.