Turismo, dimissioni record di lavoratori: ci sfruttano

Mai così tante persone cercano alternative. La denuncia dei sindacati: in aumento le vertenze

Cresce la domanda di posti di lavoro nel turismo

Cresce la domanda di posti di lavoro nel turismo

Como, 8 luglio 2022 - È dorato per i vip che lo scelgono per trascorrerci le vacanze il Lario, ma non per tanti lavoratori del turismo che se non proprio sfruttati sono ancora troppo spesso sottopagati o costretti a subire contratti in cui si chiede la disponibilità totale, anche in termini di orario, compensandola con stipendi che in altri settori si raggiungono con un part-time. Anche per questo non c’è stupirsi se chi può scappa a lavorare negli alberghi e nei ristoranti svizzeri, che oltre a pagare bene applicano alla lettera, o quasi, i contratti.

"Mai come quest’anno registriamo domande di dimissioni volontarie da parte dei dipendenti del settore Turismo, a fronte di continue richieste di personale da parte degli operatori – spiega Fabrizio Cavalli, segretario della Filcams Cgil di Como –. Inoltre, ci arrivano richieste di vertenze per violazione delle normative contrattuali e per assunzioni non regolari con lavoro nero o più spesso grigio. Quindi con contratto part time, ma lavoro full time". In questa situazione versano molti dei 26mila addetti impiegati nel settore, il 9% della forza lavoro totale delle due province (17.500 impiegati nella provincia di Como, il 9,6% del totale, mentre a Lecco si scende all’8% e 8.600 persone). Negli ultimi cinque anni, il numero dei lavoratori impiegati nel settore è cresciuto del 23%, pari a 4.900 posti in più. Non solo Como è al secondo posto in Lombardia, preceduta da Sondrio, per numero di lavoratori nel comparto turistico in relazione al totale provinciale, Lecco è al 5° posto. "Troppo spesso si lavora per 6 giorni pieni alla settimana e non 5 giornate e mezza – prosegue Cavalli –. Inoltre, l’orario di 40 ore viene spesso superato, in particolare nella ristorazione, già al quarto giorno di lavoro".

Servono una contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale magari accompagnata da premi che oltretutto godono di sgravi fiscali. "Chi consente il lavoro nero e il lavoro grigio nella sua azienda compie concorrenza sleale nei confronti degli altri imprenditori – sottolinea Umberto Colombo, segretario generale della Cgil Como –. Con l’aumento del turismo, i fondi in arrivo dal Pnrr dobbiamo incrementare un lavoro di rete fra parti sociali e associazioni datoriali". La Cgil il suo contributo ha deciso di darlo aumentando la sua presenza in Alto Lago, dove si concentra l’offerta turistica della provincia di Como. "Per stare il più vicino possibile ai lavoratori del comparto, raddoppieremo le ore dei nostri servizi Caaf e Inca sul Lago – conclude Lorena Panzeri - Abbiamo in programma un ampliamento degli spazi, assumendo persone del territorio, e cominceremo ad andare negli alberghi per fornire i servizi e l’assistenza fiscale".