Depuratori di acqua fra gli aiuti destinati all’Ucraina

Pastiglie per depurare l’acqua necessaria per il consumo umano. Sono questi gli aiuti che ora partono dal centro di Castenedolo gestito dall’associazione ucraina Nadiya, che da febbraio continua a raccogliere ed inviare in Ucraina aiuti per chi è sotto le bombe. Non c’è acqua potabile, anche per effetto dei cadaveri lungo le strade, che rischiano di innescare epidemie. "E poi ci sono le bombe chimiche, che ogni tanto i russi lanciano. Abbiamo inviato un primo carico di pastiglie per la potabilizzazione in Ucraina orientale, grazie alla dottoressa Antonella e al signor Costanzo – spiega Olga, una delle volontarie del centro – ma servono anche creme anti-ustioni, spary anti zanzara e anti zecca, medicamenti per le ferite. Ora abbiamo dei lettini da ospedale, ma non sappiamo come mandarli, perché il gasolio in Ucraina non c’è o costa cifre enormi, per cui chi ha mezzi grandi non vuole andare". Grazie ai canali ed ai contatti che si sono consolidati negli anni (dal 2014 i volontari stanno aiutando i soldati ucraini), quanto raccolto riesce ad arrivare nei paesi non ancora evacuati. Dal campo arrivano anche le richieste di aiuto, che sono cambiate in questi mesi con l’evoluzione della guerra. Forte è anche l’emergenza alimentare. "Serve anche cibo", sottolinea Olga.