Ixellion Ou Como, sequestrati 3,4 milioni euro alla 'coppia d'oro' che truffò 160 persone

La confisca fa seguito al patteggiamento dei responsabili della società, Antonio Sedino e Elisa Cristhal Zanarotto, arrestati nel gennaio scorso per truffa, abusivismo finanziario e autoriciclaggio

Sequestro eseguito dalla Fiamme Gialle

Sequestro eseguito dalla Fiamme Gialle

Como, 16 dicembre 2022 – Confisca da 3 milioni e 400mila euro a carico della Ixellion Ou, società holding di un gruppo di aziende operanti nel settore dell’innovazione tecnologica e che era prossima la sua quotazione in borsa, mai avvenuta. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como ha eseguito il provvedimento definitivo emessa dal Tribunale di Como a in seguito alla sentenza di patteggiamento dei referenti, Antonio Sedino (46 anni) ed Elisa Cristhal Zanarotto (30), arrestati a gennaio scorso anno per truffa, abusivismo finanziario e autoriciclaggio.

In particolare, la coppia ha perpetrato una truffa ai danni di almeno 160 investitori residenti in varie parti d’Italia e indicando, in periodi diversi, varie piazze europee: Francoforte, Monaco, Malta, Parigi, Vienna, Lussemburgo. La collocazione dei titoli di investimento è stata fatta senza la necessaria autorizzazione da parte di Consob, da cui la contestazione del delitto di abusivismo finanziario. Le successive indagini si sono focalizzate sul rintraccio dei profitti illecitamente conseguiti e poi auto-riciclati dalla coppia.

È stato in tal modo possibile trovare auto, gioielli e immobili nei cui confronti il Tribunale di Como ha disposto la confisca definitiva sino alla concorrenza del profitto del reato commesso, quantificato appunto in circa 3,4 milioni di euro. La confisca ha comportato l’immediato trasferimento ai conti correnti del Ministero della Giustizia di quasi 380mila euro, in quote societarie e fondi pensione, nonché dal ricavato derivante dalla vendita di quattro auto: una Opel Corsa, una Porche 911 Coupè, una Audi Q8 e una Bmw M3.

A questi si sono aggiunti altri beni che verranno banditi all’asta nei prossimi mesi, e in particolare una villa di pregio con relative pertinenze a Como, del valore quantificato in circa 630mila euro, monili, orologi e oggetti in metallo prezioso, dal controvalore stimato in circa 250mila euro e altri beni di valore. Tra questi compaiono anche i filamenti di nichel che la parte aveva fittiziamente appostato nei bilanci societari per circa 2 miliardi di euro, ma il cui valore è stato valutato, dai periti del Tribunale di Como, in un importo oscillante tra 200mila e 1,2 milioni di euro.