Como, trovato il pirata della strada di via Varesina

E' un trentenne di Cantù ad aver buttato fuori strada una donna. E' stato denunciato grazie all'indagine condotta della polizia locale

L'auto distrutta dal pirata della strada

L'auto distrutta dal pirata della strada

Como, 12 dicembre 2019 - E' stato identificato grazie a un'indagine congiunta della polizia locale di Como e di Cantù, che il mese scorso insieme ad altri comandi del territorio hanno stretto un patto interforze, il pirata della strada che a inizio dicembre aveva speronato, buttandola fuori strada, una donna che a bordo della sua utilitaria stava procedendo lungo via Varesina. L'automobilista aveva riportato delle gravi ferite a causa dello scontro e l'unica cosa che si ricordava era che a venirle addosso era stato un fuoristrada che procedeva a folle velocità. 

Per fortuna un testimone era riuscito a prendere nota di parte della targa e soprattutto si ricordava il modello e il colore della jeep del pirata che si è guardato bene dal costituirsi. Determinante è stato l'aiuto della polizia locale di Montano Lucino che avvalendosi del sistema di videosorveglianza a lettura targhe dislocato sul territorio comunale è riuscita a individuare, tra le centinaia di veicoli in transito, quello responsabile dell’incidente. 

L'auto risultava intestata a un trentenne residente a Cantù, gli agenti di viale Innocenzo insieme ai colleghi della Città del Mobile venerdì sera hanno compiuto un blitz presentandosi presso l’abitazione del proprietario del pirata, il quale alla vista dei vigili ha ammesso le proprie responsabilità. In garage c'era il Mitsubishi pick up ancora danneggiato nella parte anteriore. L’autore dell’omissione di soccorso è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Como.

"La tempestività nei controlli, lo scambio informativo, il contributo decisivo dei vari comandi di Polizia Locale coinvolti nella risoluzione del caso – commenta l’assessore alla Polizia locale e alla Sicurezza, Elena Negretti – e fra questi anche quello di Montano Lucino, che pur non facendo parte dei nuclei ha preso parte all’indagine, testimoniano l’utilità di una rete che, in una prospettiva reale di coordinamento interforze, può portare al raggiungimento di eccellenti risultati, anche oltre i confini del territorio di competenza".