Como, pioggia e grandine: a rischio la raccolta dei fieno maggengo

Allarme di Coldiretti: "Ci potrebbero essere pesanti ripercussioni sulla filiera del latte e dei formaggi. Il primo sfalcio è a rischio e viene venduto al prezzo record di 200 euro a tonnellata"

A causa del maltempo lo sfalcio è a rischio

A causa del maltempo lo sfalcio è a rischio

Como, 17 maggio 2018 - Pioggia e grandine rischiano di tirare un brutto scherzo agli agricoltori ancora in attesa del fieno maggengo. E' di fatto saltata, su un’ampia fascia delle alture lariane, il primo taglio dell’anno: le ripercussioni incidono sull’intera filiera di latte e formaggi, posto che le imprese che non hanno potuto effettuare lo sfalcio dei propri prati sono, di fatto, costrette ad acquistare esternamente il prodotto.

Le piogge di questi giorni sono peraltro conseguenti alla grandinata della scorsa settimana che ha allettato il fieno su ampie aree, pregiudicando per molte imprese la possibilità di raccoglierlo o, nei casi migliori, costringendole a posticipare le operazioni di taglio di diverse settimane.

Per di più, la carenza di prodotto sta portando i prezzi di fieno maggengo e di fieno di erba medica pressato a quotazioni particolarmente alte sul mercato, che nelle scorse settimane hanno toccato livelli record, superando i 200 euro alla tonnellata. Per il fieno maggengo era dal 2004 che non si toccavano prezzi così elevati, mentre per il fieno di medica era dal 2014 che i listini non avevano più superato la soglia psicologica dei 200 euro alla tonnellata.

La raccolta del maggengo è particolarmente importante: si tratta del primo sfalcio dei prati stabili, effettuato nella prima metà di maggio, a cui seguono lo sfalcio agostano e il terzuolo. Il primo taglio costituisce, per una gran parte delle imprese, circa la metà della produzione dell'intera annata.

Oltre alla pioggia vi sono anche problematiche derivanti dalle basse temperature, che rallentano in modo molto evidente lo sviluppo delle piante in pieno campo (mais e ortaggi in modo particolare): in diversi terreni si notano ingiallimenti su queste colture. Sono in particolare ritardo anche le semine, per l’impossibilità di avviare le lavorazioni in campo nell’alternanza continua di sole e pioggia. In ritardo anche lo sviluppo le coltivazioni orticole, dopo un inverno che si è protratto oltremisura e un clima incerto che, stando alle previsioni, darà anche nei prossimi giorni un’alternanza tra sole e pioggia: e all’agricoltura, purtroppo, non resta che sottostare alle bizze del clima, e pagarne le conseguenze.