Como, record di nichel sequestrato: 200 chili alle Vendite Giudiziarie, valore ignoto

Filamenti di nichel avvolti su bobine confiscati dalla Guardia di finanza e ora messi a disposizione dell’Istituto Vendite Giudiziarie

I filamenti di nichel confiscati sono avvolti su bobine pesano 200 chili

I filamenti di nichel confiscati sono avvolti su bobine pesano 200 chili

Como - Filamenti di nichel avvolti su bobine per un totale di 200 chili, confiscati dalla Guardia di finanza e ora messi a disposizione dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Como, il cui valore si sta rivelando estremamente complesso da quantificare. Quantificato in due miliardi di euro dal proprietario, 200mila euro dall’Università di Padova. In mezzo a queste due cifre, sembra esserci un mondo che lascia grande spazio alla creazione di un mercato basato su un materiale destinato quasi esclusivamente al comparto aereospaziale, ma anche alle truffe o alla sua supervalutazione.

I due quintali in questione erano stati sequestrati lo scorso anno ad Antonio Sedino, 47 anni di Como, arrestato assieme alla convivente Elisa Cristhal Zanarotto, 31 anni, con l’accusa di essersi spacciati per rappresentanti di una holding a cui faceva capo un gruppo di brillanti aziende che operavano nel settore dell’innovazione tecnologica, grazie al quale avevano raccolto investimenti in Italia e in Europa. Una miniera di denaro che si è rivelata una colossale truffa, messa a segno attraverso la "Ixellion Ou", con sede in Lussemburgo.

Il patteggiamento diventato definitivo - 3 anni e 9 mesi di reclusione lui, 2 anni e 8 mesi lei – è sfociato nella confisca dei loro beni per risarcire le parti offese, mandati all’asta o entrati a far parte del demanio nel caso di proprietà immobiliari: ville, un piccolo parco macchine tra cui Porsche 911 Coupè, Audi Q8 e Bmw M3, orologi di marca per un valore di 130mila euro, penne Montblanc, computer e telefoni cellulari, già tutti venduti.

Infine, quelle bobine con i due quintali di filamento di nichel, materiale prezioso e ambito, il cui prezzo non sembra essere così facile da stabilire. Sedino sosteneva un prezzo di 2 miliardi e 200mila euro, il ricavo che contava di aggiudicarsi con la loro vendita. La Guardia di finanza aveva invece affidato una consulenza all’Università di Padova che, esaminata la tipologia di nichel, gli aveva attribuito un valore di mercato tra 200mila e un milione e 200mila euro, diventato 600mila nel valore dei beni confiscati, la media tra i due estremi. Ma ora l’Istituto Vendite Giudiziarie, è in attesa di una ulteriore stima per capire da quale base partire.