Como, crisi a Palazzo Cernezzi: Forza Italia spezzata

Solo Amelia Locatelli rispetta gli ordini di partito, Petignano rimane al suo posto e Tufano va nel gruppo misto

Locatelli e Negretti

Locatelli e Negretti

Como, 13 novembre 2018 - Se fosse un film meriterebbe la regia di Mel Brooks la crisi che ieri sera è esplosa a Palazzo Cernezzi, dopo "L'aereo più pazzo del mondo" "Il consiglio più pazzo del mondo" tra dimissioni e dimissioni mancate, cambi di casacca e salti della quaglia che hanno spinto le opposizioni a parlare di Circo Barnum. Di certo non ci fa una bella figura la maggioranza di centrodestra alla guida della città, spaccata da mesi per litigi personali e distinguo che solo in parte sono un riflesso locale di quanto accade a livello nazionale. 

Da una parte Lega e Lista Landriscina, fedelissimi del sindaco, dall'altra Fratelli d'Italia e Forza Italia che da tempo brontolano per l'eccesso di autonomia del primo cittadino accusato di ascoltare più Salvini che Berlusconi. Ieri sera il programma, nato tutto in casa di Forza Italia, era di dargli una lezione ritirando i due assessori azzurri, Amelia Locatellli e Francesco Petignano, e chiedendo ai consiglieri di disertare l'aula così da impedire lo svolgimento dell'assemblea cittadina. Peccato che la regia politica sia riuscita solo a metà, nel senso che dei due assessori uno solo degli assessori si è dimesso, Amelia Locatelli, mentre l'altro ha reclamato la sua indipendenza politica e anzi ha invitato il coordinatore del partito, Mauro Caprani, e il suo mentore il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, a fare un passo indietro. Lo stesso dicasi per i consiglieri forzisti, spaccati a metà con addirittura il capogruppo azzurro in consiglio, Antonio Tufano, che in polemica con il resto del partito ha deciso di confluire nel gruppo misto. 

Alla fine il numero legale è saltato, ma la lezione a Mario Landriscina si è trasformata in una resa dei conti interna a Forza Italia, "Il consiglio più pazzo del mondo" appunto, con il sindaco che imperturbabile ha annunciato di "essere pronto a ricandidarsi per un nuovo mandato" e di "essere disponibile a una verifica di maggioranza, ma senza accettare troppi compromessi", tradotto o gli azzurri ritornano nei ranghi o il primo cittadino andrà avanti da solo pronto anche a tornare alle urne se necessario.