Como congestionata alla prova del viadotto

La città già paralizzata dal traffico negli orari di punta deve fare i conti con il collaudo della struttura e si teme il caos

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di Roberto Canali

Si annuncia un lunedì complicato per gli automobilisti diretti in città, costretti a fare i conti con la chiusura totale del viadotto dei Lavatoio, sottoposto alle prove di carico che dovranno certificare il buon esito dei lavori di sistemazione dell’infrastruttura, in corso ormai da un anno. La città già congestionata dal traffico negli orari di punta dovrà fare iconti con il nuovo nodo viabilistico e c’è il timore di una paralisi torale. Dalle 9 alle 18 il ponte stradale sarà chiuso in entrambe le direzioni di marcia, dalla rotatoria di via Oltrecolle a quella sulla Canturina, inoltre sarà interdetta al traffico la corsia tra via del Lavoro e via Canturina in direzione di quest’ultima. Tecnici e ingegneri dovranno testare la tenuta dei giunti che sono stati sostituiti al di sotto dei piloni, in pratica gli "ammortizzatori" del ponte che adesso non dovrebbe più vibrare, neppure in caso di passaggio di mezzi pesanti. Si tratta dell’atto conclusivo del cantiere che ha preso a fine marzo del 2021 e che si sarebbero dovuti concludere entro il gennaio scorso, ma invece sono slittati di oltre quattro mesi. La Mavi di Roma, l’azienda che si era aggiudicata l’appalto con un ribasso a base d’asta del 26,57% a fronte di una spesa da parte del Comune di 2 milioni e 300mila euro, è riuscita nell’impresa di riuscire a non chiudere la strada imbragando il viadotto e sollevandolo grazie a una enorme gru. Nella giornata di lunedì dei grossi camion a pieno carico verranno fatti passare più volte sul viadotto per verificare, attraverso il posizionamento di delicatissimi sismografi, le vibrazioni della strada sottoposta a sollecitazioni crescenti. Se tutto andrà bene a partire dal giorno successivo, martedì, il viadotto dei Lavatoi potrà finalmente riaprire completamente al traffico, mezzi pesanti compresi. La fine di un incubo soprattutto per gli abitanti di via Turati che negli ultimi 5 anni si sono visti passare ogni giorno di fronte alle finestre di casa migliaia di mezzi pesanti, costretti a fare un lungo giro per evitare di passare sul viadotto inibito a tutti i camion con un peso superiore alle 7,5 tonnellate. Una brutta tegola, la prima di una lunga serie, piovuta sulla testa del sindaco Mario Landriscina nel luglio del 2017, poche settimane dopo la sua elezione. La riapertura completa del viadotto non coinciderà con la fine dei lavori di sistemazione, che proseguiranno nell’area sottostante per consolidare i piloni, ma senza avere ripercussioni di alcun genere sulla viabilità.