Fatture false ed evasione fiscale. Commercialista "nullatenente" di Como va a processo

Arrestato a metà settembre, l'uomo era finito in carcere e poi ai domiciliari. Ora ha chiesto il rito abbreviato

Il magistrato Massimo Astori ha coordinato le indagini della guardia di finanza

Il magistrato Massimo Astori ha coordinato le indagini della guardia di finanza

Como - Il denaro delle società che gestiva serviva per pagare la costruzione e gli arredi della villa di Alserio in cui viveva e nella quale si trova ora agli arresti domiciliari. Finita sotto sequestro preventivo a settembre assieme ad altri beni. Gianpaolo Palmiero, commercialista di 51 anni con studio a Como, ha chiesto il processo con rito abbreviato. La prima udienza si svolgerà questa settimana davanti al Gup di Como Carlo Cecchetti.

Il professionista, formalmente nullatenente, era stato arrestato a metà settembre, finito in carcere, e poi ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Massimo Astori, che aveva coordinato le indagini della guardia di finanza di Olgiate Comasco; l’uomo era accusato di una serie di reati fiscali, che avevano portato anche al sequestro di alcune società e ai relativi beni.

Gli accertamenti si erano concentrati su quattro società che ruotavano attorno alle attività del commercialista: la Sed, Studio elaborazione dati, società cooperativa a responsabilità limitata, la Sed società cooperativa onlus, la Mavi&Co srl e la Mavi&Co società agricola a responsabilità limitata. Secondo le accuse, il denaro delle società, riconducibili a Palmiero, avrebbe indebitamente pagato la sua villa e gli arredi, ma anche spese personali, villeggiature, conti di supermercati e altri acquisti che esulavano dall’attività della cooperativa, per un ammontare di 350mila euro.

Erano inoltre stati ricostruiti debiti tributari da parte della cooperativa per un milione e 700mila euro, un debito personale con l’erario di 600mila euro, per il quale aveva già ricevuto avvisi di accertamento. "Un soggetto – lo aveva definito il giudice nella misura cautelare – che svolge professionalmente l’attività di consulenza contabile e fiscale e che, ben conoscendo i limiti del sistema italiano, ha preso le definitiva scelta di non pagare le tasse, studiando e adottando personalmente precisi modelli di evasione fiscale".