Como, via libera alla bonifica dell'ex Ticosa

Costerà ai contribuenti comaschi altri 6 milioni e 300mila euro che aggiunti ai 5 già spesi fanno più di 11 milioni di euro

L'ex Ticosa

L'ex Ticosa

Como, 23 maggio 2019 - Sei mesi dopo il ritorno in pieno possesso del Comune finalmente c’è anche un progetto per bonificare l’area ex Ticosa che costerà ai contribuenti comaschi altri 6 milioni e 300mila euro che aggiunti ai 5 già spesi fanno più di 11 milioni di euro destinati alla sola rimozione dell’amianto. Lo studio preliminare della bonifica, elaborato dagli uffici di Palazzo Cernezzi, è stato approvato dalla Giunta che ora si prepara a discuterlo con Regione, Arpa, Politecnico e Insubria in un tavolo tecnico che verrà convocato all’inizio di giugno. Solo quando tutti gli enti avranno dato il loro via libera si potrà procedere con l’appalto dei lavori, da assegnare con una gara europea e quindi dai tempi di istruzione non rapidi. Se tutto andrà bene si dovrebbe giungere alla pubblicazione del bando entro fine anno e l’assegnazione dei lavori potrebbe essere tra dodici mesi.

Insomma per un altro anno buono l’area ex Ticosa continuerà a rimanere quel che è stata negli ultimi dieci anni: un’enorme spianata vuota dove anche riuscire a realizzare un parcheggio a raso sarebbe un enorme passo avanti. Di buono c’è che almeno si può guardare da un capo all’altro dell’area, dopo che il Comune per motivi di sicurezza aveva abbattuto gli alberi già l’autunno scorso. Siccome nell’area è presente l’amianto occorrerà procedere a una bonifica separata del terreno e delle acque: il primo dovrà essere rimosso, fino a una profondità di due metri, spostando non meno di 10mila metri cubi di terriccio, le acque di falda invece andranno monitorate per almeno un paio di anni in attesa di capire come agire. Per l’intervento di sbancamento occorrerà almeno un anno di lavori, per le acque è impossibile sbilanciarsi almeno per ora. Come si può intuire i tempi si dilatano e nella migliore delle ipotesi l’area dell’ex tintostamperia non sarà ripulita entro la metà del 2021.

Altri due anni insomma che Palazzo Cernezzi potrà impiegare a decidere come meglio impiegare la grande area subito fuori dalla città murata. Potranno forse essere d’aiuto le risposte che i comaschi hanno recentemente fornito a Fondazione Volta che sul tema ha voluto organizzate il sondaggio. Nell'ordine i cittadini di Como si sono espressi a favore di nuovi spazi verdi (84,9%), parcheggi (72,9%), polo culturale (70,7), piazze e luoghi di incontro (67,4%), polo creativo (62,5), parchi giochi bambini (62,2%), impianti sportivi (58,3%), musei (56,1%) e polo tecnologico (55,9%). Al contrario non piacciano i centri commerciali che sono stati bocciati dall’86.2% di chi ha risposto al sondaggio, insieme ad uffici (82,7%), hotel (83%), edilizia residenziale (77,5), bar (74,4), uffici pubblici (72,6%), edilizia sociale (72%), ristoranti (69,7%), cinema (69,4), negozi (69,1%), ambulatori sanitari (65,8%) e scuole o università (51,9%).