Comandante ucciso dal brigadiere Sessanta giorni per la perizia

È stato affidato al perito psichiatrico bolognese Giancarlo Boncompagni, il compito di valutare le condizioni mentali di Antonio Milia, il brigadiere dei carabinieri di Asso detenuto con l’accusa di omicidio, per aver ucciso il 27 ottobre il suo comandante di stazione, Doriano Furceri. L’incarico è stato formalizzato ieri durante l’incidente probatorio disposto dal giudice del Tribunale Militare di Verona, competente per le indagini. Il termine per la consegna della relazione è stata fissato in 60 giorni, le operazioni peritali inizieranno il 5 dicembre all’interno del carcere San Vittore di Milano, dove Milia è stato trasferito da alcuni giorni, dopo un periodo passato piantonato in ospedale. L’udienza dell’incidente probatorio aggiornata al 23 febbraio, quando avverrà l’audizione del perito. Ai lavori parteciperanno altri tre psichiatri, consulenti nominati da tutte le parti: per la Procura Militare sarà Giacomo Filippini di Brescia, per la difesa di Milia, l’avvocato Roberto Melchiorre ha nominato Pietro Pietrini, psichiatra forense di Viareggio, mentre la famiglia di Furceri, rappresentata dall’avvocato Paolo Camporini, ha nominato Giovanni Perini di Verona. Il quesito a cui dovrà rispondere il Ctu è molto complesso e articolato, e coinvolge ogni possibile aspetto clinico e comportamentale dell’indagato: riguarda la sussistenza e la misura della capacità di intendere e di volere dell’indagato al momento dell’omicidio, la sua capacità di stare in giudizio, la presenza di un eventuale incapacità di intendere, anche parziale, la patologia riscontrata in Milia e la connessione con quanto accaduto, la sua pericolosità sociale, valutando anche la necessità di una misura di sicurezza. Pa.Pi.