Coltellate dopo la vincita al Bingo Così tentò di uccidere l’amico

Formalizzate le accuse nei confronti del 63enne che ridusse in fin di vita il coetaneo di Vertemate

di Paola Pioppi

Tentato omicidio, tentata rapina del denaro vinto al Bingo, porto di coltello in luogo pubblico e minacce aggravate alla testimone dell’aggressione. Sono le accuse che il sostituto procuratore di Como Maria Vittoria Isella ha formalizzato a Leonardo Denichilo, 63 anni di Bregnano, arrestato la sera del 14 settembre, dopo aver ridotto in fin di vita un conoscente, Sebastiano Sipala, coetaneo di Vertemate con Minoprio. Quella sera i due amici avevano giocato insieme al Bingo di Vertemate, facendo alcune puntate in società, ed erano riusciti a vincere. Ma la spartizione del denaro, 300 euro, si era trasformata in una discussione.

I due non si erano trovati d’accordo: ognuno riteneva che quella vincita, dovesse essere assegnata in modo differente. Arrivando così a litigare violentemente, quando già erano in auto diretti verso casa. In via Carducci, in località Puginate, l’auto si era fermata, i due erano scesi, e Denichilo aveva accoltellato Sipala. Una lama da cucina da 11 centimetri che aveva in auto, con la quale aveva ripetutamente raggiunto la vittima al braccio, al nervo di una mano, al torace.

L’uomo era stato portato d’urgenza all’ospedale Sant’Anna, dove era rimasto ricoverato per due settimane. Quell’aggressione, era stata interrotta dall’intervento di una dipendente del bar che c’era dall’altra parte della strada: uscita per fumare una sigaretta, la donna aveva assistito all’aggressione, gridato e chiamato aiuto. Denichilo si era avvicinato alla donna, e le aveva puntato il coltello al colto, intimandole di andarsene e seguendola. Solo l’arrivo di altre persone, aveva spinto Denichilo ad allontanarsi. Era andato a casa, mettendosi alla guida della Dacia Sandero di Sipala, rimasto a terra in una pozza di sangue. Poco dopo i carabinieri del Radiomobile di Cantù e della stazione di Turate, lo avevano rintracciato, trovando i suoi abiti ancora sporchi di sangue.

Il coltello era stato lasciato sull’auto della vittima, le cui chiavi si trovavano invece chiuse in cassaforte all’interno dell’abitazione. Tutto era stato messo sotto sequestro, e Denichilo arrestato. I carabinieri avevano inoltre identificato e ascoltato tutte le persone che avevano assistito all’accoltellamento: sia la dipendente del bar, che alcuni clienti usciti, richiamati dalle urla.