Coltellate ai vicini Padre e figlio a giudizio immediato

Turate, aggressione nel cortile: accusati di tentato omicidio

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di Paola Pioppi

Indagini chiuse e richiesta di processo con giudizio immediato per Roberto Gorgone 78 anni, e il figlio Antonino, 30 anni, accusati del tentato omicidio dei vicini di casa avvenuto la mattina del 26 marzo. Il sostituto procuratore di Como, Antonio Nalesso, ha concluso gli accertamenti, attribuendo ai due indagati l’esatta sequenza dell’aggressione che si era consumata nel cortile condominiale di via San Gerolamo 4 a Turate, al termine di una lite, causata da lamentele legate questioni di difficile convivenza nello stesso stabile. Angelo Mescuglio, 37 anni, era stato raggiunto da cinque coltellate alla schiena, al fianco e a un polso, dove la lama gli aveva reciso un’arteria. Era finito in ospedale in gravissime condizioni, mentre la moglie Eliana La Spina, 39 anni, anche lei ferita alla schiena da una coltellata che aveva raggiunto il polmone, ma con conseguenze che fin da subito erano state giudicate gravi ma meno preoccupanti rispetto al marito. Secondo le accuse, la donna sarebbe stata accoltellata dal solo Antonino Gorgone, mentre padre e figlio insieme avrebbero infierito più volte su Mescuglio. Entrambi detenuti per tentato omicidio e porto in pubblico di un coltello a serramanico da 17 centimetri, dovranno ora decidere se affrontare il processo dibattimentale alla data che sarà fissata dal Tribunale o se chiedere il rito abbreviato.

La discussione era iniziata alle 8.30 davanti a numerosi testimoni, finché padre e figlio avevano estratto un coltellino svizzero e aggredito i vicini di casa. Finché Mescuglio si era accasciato a terra, circondato da una enorme chiazza di sangue accanto alla moglie. Marito e moglie, dopo essere stati ricoverati ospedale e operati, ora stanno completando il loro percorso di guarigione. Quella mattina per alcuni minuti, in via San Gerolamo, si era scatenato il trambusto: una ventina di persone, parenti o amici delle vittime, avevano tentato di scagliarsi contro gli aggressori, subito fermati e portati in caserma dai carabinieri.