Senegalese salva bimbo in trappola in auto, Niang Mousse: il mio sogno è un lavoro vero

Il 39enne si è guadagnato il diritto di restare in Italia salvando un neonato intrappolato per sbaglio dalla madre in un’auto sotto il sole a picco

Niang Mousse (Cardini)

Niang Mousse (Cardini)

Merate, 8 luglio 2018 - Spera di poter trovare presto un lavoro regolare ora che ha finalmente in tasca il permesso di soggiorno Niang Mousse Diarra Bur, il senegalese di 39 anni di Merate che si è guadagnato il diritto di restare in Italia salvando un neonato intrappolato per sbaglio dalla madre in un’auto sotto il sole a picco. «Nel mio Paese d’origine frequentavo l’università e mi stavo laureando in Giurisprudenza, poi però ho dovuto abbandonare gli studi perché non avevo più i soldi necessari per pagarli e in Senegal, senza soldi, non si ottiene niente – racconta –. Mi piacerebbe terminare ciò che ho cominciato, ma so che ormai è tardi. Vorrei tuttavia potermi iscrivere e frequentare un corso di formazione professionale per trovarmi un posto qualificato». Per questo adesso che è regolare, non più clandestino, si appella a chi può dargli una mano o offrirgli un impiego che non sia quello di “posteggiatore” fuori dall’ospedale in cambio di qualche mancia né di venditore ambulante sulle spiagge di Senigallia, i due piccoli espedienti con i quali si è mantenuto fino a oggi.

«Per venire qui ho attraversato il deserto a piedi e il mare su una bagnarola, ho sofferto e faticato molto, ho visto i miei compagni di viaggio cadere e morirmi accanto senza poterli aiutare e nemmeno seppellire – ricorda –. Sono disposto a svolgere qualsiasi mestiere perché la fatica non mi spaventa più. Gli italiani mi hanno accolto e aiutato tanto, specialmente alcune brave persone, che mi hanno sostenuto nonostante contro di me fossero stati emessi due decreti di espulsione. Ora vorrei tanto lavorare. Conto di prendere presto anche la patente di guida».