"Clandestini in Barbagia". Bufera sul sindaco di Como

Alessandro Rapinese si scusa dopo l'indignazione bipartisan dalla Sardegna. "Era un'iperbole"

Alessandro Rapinese, primo cittadino di Como

Alessandro Rapinese, primo cittadino di Como

Hanno suscitato un polverone le parole del sindaco di Como a proposito dell'ultimo fatto di violenza registrato nella notte tra sabato e domenica scorsi. Commentando lo stupro di una donna in città da parte di un irregolare, Alessandro Rapinese aveva spiegato che "se io fossi il legislatore non consentirei la libera circolazione a chi non ha i documenti in regola mentre si attende che vengano rimpatriati ci sono ampie zone deserte della Barbagia che potrebbero ospitarli". In Sardegna quelle parole non sono state prese benissimo suscitando un'indignazione bipartisan, tanto che Rapinese è stato costretto a tornare sulle sue parole e a precisare meglio il concetto. Intanto c'è apprensione per eventuali effetti di questa esternazione che rischia di far salire la tensione sulla prima sfida del campionato di serie B che si terrà sabato 13 proprio a Como contro il Cagliari. 

Arrabbiati

"Siamo sicuri che il sindaco di Como, tal Alessandro Rapinese, voglia prontamente scusarsi con tutti i barbaricini e tutti i sardi per l'infelice battuta sulle zone desertiche della stessa Barbagia in cui trasportare gli immigrati", dichiarano il deputato sardo di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda (barbaricino d'origine) e Maurizio Cadau, sindaco di Belvi (Nuoro) e presidente provinciale di FdI di Nuoro. "Siamo altrettanto sicuri che non si limiterà a parole ma lo voglia fare comprando degli spazi pubblicitari nella sua citta' e nei quotidiani lariani,  pubblicizzando la prossima edizione di 'Autunno in Barbagia', manifestazione consolidata che parte a settembre e finisce a dicembre, in cui ogni fine settimana i centri barbaricini mostrano i propri tesori artistici, ambientali, culturali e culinari".

"Amo la Sardegna"

"Mi dispiace che i sardi si siano offesi. Non ho nulla contro la Barbagia. Ma le reazioni alla mia proposta di mettere i clandestini in una zona sotto abitata dimostrano comunque che i clandestini non li vuole nessuno. Dopo le indignate reazione sarde, il sindaco di Como poche ore fa è tornato sulle sue parole con tanto di scuse. "Ho solo pensato a una parte del Paese sotto abitata - ha aggiunto -, era un'iperbole per far capire che nelle zone densamente abitate queste persone fanno disastri. La Barbagia è luna zona che conosco bene ed è la prima che mi è venuta in mente ma non ce l'ho assolutamente con la Sardegna che è una terra che conosco e amo".