Como, cinema Gloria a rischio vendita: nasce l'idea dell'azionariato popolare

Compie 70 anni, ma potrebbe essere venduto

Il cinema Gloria

Il cinema Gloria

Como, 25 settembre 2018 - Non bastavano le difficoltà del cinema Astra, chiuso dal luglio scorso perché non è in regola con l’impianto antincendio, adesso rischia di sparire anche lo storico cinema Gloria di viale Varese, uno dei pochi spazi culturali rimasti in città che entro due anni potrebbe abbassare, definitivamente, la saracinesca per lasciare il posto a negozi e appartamenti. «Ci sono molte voci fondate che si rincorrono sulla possibilità che la proprietà del Gloria sia alla ricerca di nuovi acquirenti che difficilmente acquisteranno l’immobile per continuare a mantenerne la destinazione – spiega responsabili del circolo Arci Xanadù che da anni gestisce lo storico cinema comasco - Noi pensiamo che Como non possa privarsi di uno dei pochi luoghi di incontro, cultura, di fruizione di eventi di qualità di cui dispone, un luogo che da dodici anni vive una nuova vita e che rappresenta oggi un vero e proprio polmone culturale per la città». L’associazione ha un contratto di affitto che la tutela fino a maggio 2020, ma il vero interrogativo è quel che potrà accadere dopo.

«Abbiamo di fronte due stagioni piene in cui proseguiremo con la nostra programmazione e le nostre attività, ma non possiamo pensare di limitarci all’ordinario. Occorre avere il coraggio di trovare nuove soluzioni e per questo chiediamo aiuto ai cittadini di Como per compiere un grande sforzo che permetta di arrivare all’acquisto collettivo della struttura». L’idea è quella di lanciare un progetto di azionariato popolare in cui ognuno, attraverso un piccolo versamento, possa acquistarsi un pezzetto dello storico cinema che proprio quest’anno festeggia i 70 anni. «Può sembrare un’idea velleitaria, noi pensiamo invece che possa avere successo ma ad una condizione: che la città, senta la responsabilità di questo. Non si tratta solo di un atto di resistenza, immaginate il significato di un’azione di questo tipo: una città, i suoi cittadini acquistano collettivamente un cinema per preservare un luogo di cultura della stessa città. Sarebbe un’azione di grande valore simbolico, unica in Italia». Il circolo Arci Xanadù sta lavorando ai dettagli della proposta che verrà resa nota nelle prossime settimane, in concomitanza con le manifestazioni per il settantesimo compleanno del cinema. «Non chiederemo un aiuto, come avvenuto altre volte quando si è trattato di risolvere una qualche emergenza - concludono i volontari - quello che chiediamo è un’ assunzione di responsabilità: se questo luogo è un bene comune per questa città allora crediamo che sia suo dovere assumersi l’impegno di preservarlo».