Cernobbio, "Now": festival del futuro sostenibile

Politici, rocker, artisti, scrittori e tanti spiriti liberi riuniti a Villa Erba, a Cernobbio fino all’8 maggio per discutere di futuro sostenibile. Si tratta di «Now» il festival promosso dall’Associazione «L’isola che c’è»

Villa Erba

Villa Erba

Cernobbio (Como), 7 maggio 2016 -  Da Gunter Pauli, ideatore della Blue Economy a Cecilia Strada, dalla sociologa Chiara Saraceno alla scienziata Catia Bastioli e poi politici, rocker, artisti, scrittori e tanti spiriti liberi riuniti a Villa Erba, a Cernobbio dal ieri all’8 maggio per discutere di futuro sostenibile. Si tratta di «Now» il festival promosso dall’Associazione «L’isola che c’è», insieme alla cooperativa Ecofficine e altre realtà associative e in collaborazione con Fondazione Cariplo, che prevede più di 40 eventi tra incontri, convegni workshop, laboratori, concerti spettacoli e la presenza di 140 espositori. «Un luogo dove tutti sono chiamati a diventare protagonisti, dalle associazioni alle imprese, dal mondo imprenditoriale al mondo politico – spiega Marco Servettini, tra gli ideatori del progetto - Questa è la strada a nostro parere per costruire un futuro realmente sostenibile». Crede nel progetto anche Fondazione Cariplo.

«Sostenibilità, green economy, economia circolare sono temi importanti per noi – sottolinea il presidente, Giuseppe Guzzetti – Questo evento intende coniugarli, facendo incontrare esperti ed enti impegnati in queste sfide. Il nostro sostegno all’iniziativa nasce dalla condivisione di questi contenuti e dal nostro impegno a sostegno del rafforzamento degli enti attivi in campo ambientale».

Il risultato è una fiera dove visitando stand è possibile incontrare organizzazioni, associazioni, imprese ma anche una festa pensata con eventi dedicati ai giovani, alle famiglie e ai bambini con laboratori, concerti, spettacoli e installazioni. Le tematiche della manifestazione ruotano intorno a 8 questioni chiave per il futuro e in base a queste sono stati declinati gli incontri e organizzati gli stand: terra, cibo, economia, sicurezza, energia, relazioni, saperi, luoghi. «Abbiamo pensato che un visitatore dovrebbe andarsene con in tasca almeno qualche storia, qualche pratica, qualche esperienza da tenere a mente - spiega Pietro Coerezza di Coblanco Film&Communication, nel gruppo di progettazione del Festival - storie e strade innovative, espressioni di culture e organizzazioni anche molto diverse ma accomunabili per l’attenzione a quello che verrà».