Castello di Pomerio “Eredità” scomoda: il futuro è incerto

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È tutta in salita la strada del Castello di Pomerio, da anni un oggetto misterioso per tutti i sindaci di Erba a partire da Filippo Pozzoli, il quale lo acquistò all’inizio degli anni duemila. Tutti chi più e chi meno hanno cercato di salvarlo e metterlo in qualche modo a reddito, ma il massimo che si è riusciti a ricavare è stato il riconoscimento delle spese di manutenzione ordinaria da parte della società che si occupava di ricevimenti e banchetti al suo interno, poi costretta a gettare la spugna perché le spese di mantenimento erano eccessive.

L’ennesima giravolta per l’antico maniero costruito, si dice, addirittura dai Franchi di Carlo Magno proprio alle porte della città e teatro secoli dopo di un’epica battaglia ai tempi delle guerre tra i Comuni schierati con Milano e l’imperatore Barbarossa. Nel corso dell’800 l’edificio venne declassato a filanda e poi trasformato in un hotel di lusso aperto fino ai Mondiali di Italia ’90. Nel 1999 il Comune mise sul piatto 4 miliardi di euro per aggiudicarsi l’immobile. Siccome all’asta la Giunta venne battuta dall’immobiliare milanese Brioschi, consociata al gruppo Cabassi, il sindaco Pozzoli non esitò a intraprendere un duello a suon di carte bollate e ricorsi.