Carimate, il castello dei musicisti sarà un hotel

Como, venduto all’asta il maniero. Fu studio di registrazione per grandi artisti: da Dalla a De André, dai Pooh a Conte

Una vista del Castello di Carimate luogo simbolo della cultura e della tradizione musicale

Una vista del Castello di Carimate luogo simbolo della cultura e della tradizione musicale

Carimate (Como), 4 dicembre 2019 - «Una cosa è certa : chi ha acquistato il Castello di Carimate ha fatto un ottimo affare. Dal punto di vista economico perché ha comprato un bene unico a un terzo del suo valore di mercato; poi perché, insieme ai muri, è diventato proprietario di un luogo che ha significato tanto per la musica e la cultura di questo Paese». Non ha dubbi Cesare Ferretti, titolare della società immobiliare La Cittadella, che ieri ha ceduto la proprietà del grande maniero collocato in provincia di Como per la cifra di 4 milioni e 551mila euro. La vendita è stata perfezionata al termine della quarta asta consecutiva organizzata nell’arco di due anni. Un castello speciale quello di Carimate, un maniero della musica più che delle favole e per questo unico al mondo. Il suo logo stilizzato si può vedere ancora oggi sulle copertine di alcuni tra gli Lp (ve li ricordate i Long playing, detti anche 33 giri?) più belli della musica, italiana e non solo, degli anni ’Settanta e Ottanta. È tra queste mura antiche che sono nati capolavori come «Un gelato al limon» di Paolo Conte, «Come è profondo il mare» di Lucio Dalla, «Rotolando respirando» dei Pooh, o «Creuza de ma» di Fabrizio De André. E ancora qui sono venuti a cercare la loro ispirazione artisti del calibro di Mango, Finardi, Alberto Fortis e Alberto Camerini, Pino Daniele e gli Skiantos dell’ irriverente «Kinotto».

Pezzi memorabili che semplicemente non ci sarebbero stati senza il genio visionario e un po’ folle di Antonio Casetta, discografico della Bluebell, che fondò Produttori Associati con l’idea di rivoluzionare la musica, d’autore e non solo, italiana. In anni difficili, sotto molti punti di vista, Antonio Casetta decise di investire in tecnologia all’avanguardia e soprattutto in una rivoluzione del processo creativo: artisti, musicisti e tecnici avrebbero dovuto lavorare gomito a gomito in un ambiente isolato, per dedicarsi in maniera totale alla creazione dei loro dischi. Il castello di Carimate era perfetto e non a caso qui aprirono gli Stone Castle Studios ,che divennero presto un luogo mitico per la musica di quegli anni. Poi i tempi cambiarono e la musica con loro. Casetta finì travolto da debiti, ma lo studio di registrazione nel castello proseguì ancora per qualche tempo, grazie all’intuito e al lavoro di Red Canzian dei Pooh. Poi anche quell’avventura terminò, lo studio chiuse e il castello si trasformò in un hotel di lusso, anche quello costretto a chiudere i battenti vent’anni dopo. Ieri il Castello di Carimate è passato definitivamente di mano, acquistato da un gruppo italiano specializzato nel settore dell’accoglienza, che oltre all’immobile di 7.335 meri quadrati è diventato proprietario di un parco e un bosco di 5,2 ettari il cui valore complessivo è stimato in poco meno di 12 milioni di euro. Tra i beni immateriali acquisiti c’è anche un fantasma, una Lei, inquilina storica del maniero ma buona di carattere, come hanno testimoniato molti cantanti che hanno vissuto tra quelle mura quando lavoravano ai loro dischi. Sembra sia apparsa anche a Lucio Dalla quando compose Futura, Anna e Marco e L’anno che verrà. Adesso dovrà accontentarsi di tirare le coperte del letto ai turisti e agli ospiti vip che torneranno finalmente ad abitare i cortili e i saloni, quando il castello riaprirà.