Niente Tari al Casinò di Campione: un aiuto al rilancio della Casa

Ma residenti e titolari di attività criticano il Comune dovendo pagare anche per chi è esentato

Campione d'Italia

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Campione d'Italia (Como) - Tari per tutti tranne che per il casinò a Campione d’Italia dove l’amministrazione ha deciso di concedere una deroga all’applicazione della tassa rifiuti per favorire la ripresa dell’attività. Un’eccezione che però non è piaciuta all’Associazione degli operatori economici dell’ex-clave che si è rivolta al prefetto di Como, Andrea Polichetti, per chiedergli di intervenire. La polemica è scoppiata in questi giorni ed è legata alla decisione del sindaco, Roberto Canesi, di esonerare dal pagamento la Casa da gioco e le sue autorimesse. In questo modo, esentando la struttura privata più grande di Campione, oltre 63mila mq suddivisi in 9 piani, toccherà a tutte le altre attività economiche sostenere i costi di gestione del servizio rifiuti.

"La Tari è stata è divisa al 55% per i costi fissi e variabili attribuibili alle utenze domestiche ed al 45% per quelli alle utenze non domestiche – si legge nella delibera - posto il considerevole aumento delle superfici tassabili non domestiche dovute dalla riapertura del Casinò di Campione d’Italia". Se però le attività produttive pagano 3,30 franchi al metro, gli alberghi con ristorante 2,47, quelli senza ristorante 2,97, i bar 11,23 franchi e le pasticcerie 13,51 per il Casinò la tariffa è di 0 franchi al metro quadro.

«La Casa da gioco è aperta 7 giorni su 7, ma per il terzo anno consecutivo solo i cittadini e le attività economiche e commerciali si devono fare carico del pagamento della Tari – si lamentano gli operatori economici dell’ex-clave –. Dal 2020 con la chiusura per fallimento del Casinò ci siamo visti aumentare la Tari del 40%".

I commercianti sono stufi di pagare anche per la Casa da gioco che nel 2019, l’ultimo anno in cui gli venne fatta pagare la Tari, versava nelle casse del Comune qualcosa come 320mila euro. "A fronte di tale esenzione, i 1.700 cittadini residenti e le attività economiche e commerciali hanno dovuto pagare tariffe altissime, e non hanno avuto per ben 4 anni la regolare raccolta di verde, Pet, ingombranti, e a tutt’oggi gli inerti non sono smaltiti, con conseguenti accumuli che arrivano a oltre 2 metri di altezza nella discarica esistente in paese".