Casinò di Campione, la Procura indaga sul buco da 30 milioni

Nel mirino le mancate erogazioni al Comune

Un casinò (foto di repertorio)

Un casinò (foto di repertorio)

Campione d'Italia, 29 novembre 2017 - Un buco da 30 milioni di franchi per mancate erogazioni del casinò al Comune, su cui sta svolgendo accertamenti la Procura di Como. L’indagine partita un anno fa da un esposto di Roberto Salmoiraghi, all’epoca consigliere di minoranza e ora sindaco di Campione d’Italia, ieri è sfociata in una serie di perquisizioni e di acquisizioni documentali, svolte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, su disposizione del procuratore capo di Como, Nicola Piacente.

Il reato ipotizzato al momento è peculato, ma di fatto in questa fase gli inquirenti stanno ancora verificando se questi omessi versamenti configurino un’ipotesi penale o un semplice inadempimento contrattuale di natura civilistica. Infatti il Comune di Campione è socio unico della società di gestione della casa da gioco, che formalmente è custode delle cifre che devono man mano essere versate all’ente pubblico. I versamenti sono regolamentati da una precisa convenzione, rinnovata nel 2015, che allo stato risulterebbe essere disattesa, al punto da accumulare un debito quantificato attorno ai 30 milioni di franchi. Gli accertamenti, anche alla luce delle acquisizioni di documenti di ieri, faranno luce nel bilancio della casa da gioco e nella situazione debitoria, per comprenderne le cause e gli eventuali profili penali, relativamente a un periodo non ancora circoscritto con precisione. Ancora la scorsa estate, il sindaco dell’enclave aveva pubblicamente lanciato un allarme per il dissesto in cui si troverebbero le casse comunali, e per la situazione debitoria del casinò. Ieri mattina i finanzieri si sono presentati al casinò e in Comune, acquisendo tutta la documentazione relativa ai bilanci, alla gestione della convenzione e alle erogazioni degli utili.