Campione d'Italia, gran galà malinconico davanti al Casinò chiuso

L'iniziativa dei sindacati in protesta da settimane per tutelare i lavoratori

Crisi

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Campione d'Italia (Como), 23 agosto 2018 - Ne hanno fatti tanti di galà in oltre ottant’anni di attività al Casinò Campione d’Italia, ma quello in programma stasera sarà il più malinconico perché la casa da gioco la si potrà ammirare solo dal di fuori, dalla piazza Maestri Campionesi dove da oltre tre settimane i lavoratori sono impegnati in un presidio permanente. «Abbiamo organizzato eventi per anni e in questo momento così difficile ci sembra opportuno dare vita a una serata diversa per noi e per i clienti del Casinò – spiega Alessandra Bernasconi, responsabile dell’Ufficio marketing della casa da gioco dell’exclave italiana in Svizzera – anche se non possiamo avere a disposizione il Salone delle feste che per anni ha incorniciato concerti, party, eventi memorabili. Ma sapremo adattarci al piazzale antistante il Casinò, attrezzandolo con tavolate e palco per la musica dal vivo. A preparare e servire la cena saranno i nostri croupier, come ospiti avremo tanti clienti che abbiamo invitato per ringraziarli della solidarietà che ci hanno manifestato in queste settimane».

Da vedere se alla serata parteciperanno anche i politici che finora, al di là di qualche dichiarazione, a Campione d’Italia malgrado i ripetuti appelli non si sono visti. «Attorno a Campione d’Italia gravitano 3900 cittadini equamente suddivisi tra residenti a Campione e AIRE (iscritti all’Anagrafe italiana dei residenti all’estero ndr.), 487 lavoratori del Casinò in sospensione senza stipendio, 102 lavoratori del Comune da 8 mesi senza stipendio di cui 86 in mobilità da una decina di giorni – spiega Giovanni Fagone, segretario della Slc Cgil – A questi vanno aggiunti 9 dipendenti della scuola materna da 8 mesi senza stipendio che saranno licenziati a partire dal 31 agosto, più altri 120 lavoratori degli appalti a vario titolo senza lavoro e in molti casi senza stipendio. Impossibile elencare le attività commerciali ai minimi, i pensionati non integrati al minimo, un sistema bancario esposto causa mutui, prestiti, gestione secondo pilastro, futuri contenziosi con l’INPS per le insinuazioni al passivo, morosità del Comune nei confronti del Canton Ticino, debiti del Comune verso i fornitori. Insomma in una parola sola un vero disastro». Finora però la politica e in particolare il Governo è girato alla larga da Campione. «Dove sono le Istituzioni? Quali atti concreti si vogliono produrre per evitare il tracollo di un’intera comunità?», si interrogano i sindacati.