Da casinò a clinica, la bocciatura del sindacato a Campione

Slc Cgil: "L'unica soluzione vera è la riapertura della casa da gioco"

L'appello durante una manifestazione

L'appello durante una manifestazione

Campione d'Italia (Como), 19 agosto 2018 - "L'unica  soluzione vera per l’intera comunità è la riapertura del Casinò". Non ha dubbi Giovanni Fagone, segretario della Slc Cgil di Como scettico di fronte all’ipotesi, avanzata nei giorni scorsi da un gruppo di costruzioni ticinese, di trasformare la casa da gioco in una clinica di lusso con annessi appartamenti residenziali, museo e casinò di dimensioni ridotte. "Lo sconcerto aumenta quando ipotetiche soluzioni sono prospettate dalla Svizzera che oltre a essere in palese conflitto d’interesse sul gioco d’azzardo si sta giovando della chiusura del casinò con le case da gioco di Lugano e Mendrisio – prosegue Fagone - A chi avanza proposte di improbabili bandi internazionali per privatizzare la struttura, ricordiamo che per il gioco d’azzardo esiste una concessione pubblica e per Campione è in capo al ministero degli Interni, inoltre il casinò nasce per la Comunità con legge del 1933". Delegare a un soggetto privato il completo controllo del gioco d’azzardo sarebbe pericoloso secondo il sindacato.

"Alcuni anni  orsono nei confronti di varie società che operavano in regime privatistico, il Governo di allora entrò in un contenzioso per una presunta evasione dell’Iva di circa 100 miliardi di euro. Sappiamo tutti come è finita. In un Casinò ciò sarebbe stato, oltre che improbabile, anche impossibile. Sollecitiamo l’avvio dei tavoli ministeriali già formalmente richiesti nel mese di luglio al Viminale, ai ministeri dello Sviluppo economico e delle Finanze , così come al dipartimento della Funzione Pubblica sotto l’egida del presidente del Consiglio". Con una proposta già sul tavolo. "Per ora - chiosa il sindacalista - una soluzione veloce e percorribile potrebbe essere la nomina di un commissario o anche più commissari in capo al ministero degli Interni può favorire l’avvio dell’esercizio provvisorio. Si affidi la concessione alla Regione stessa, onde poter procedere presso la curatela e il tribunale di Como a formale richiesta di avvio dell’attività dell’esercizio provvisorio per superare lo stallo della Legge Madia". Istanze che attendono una risposta al rientro dalla pausa estiva.