Per tutta la mattina è stata fuori casa, in ospedale. Quando è tornata, non c’era niente che non andasse: la porta si è aperta senza problemi, nessun segno, nessun disordine, niente di preoccupante. Poi è andata in camera a riporre i gioiellini che indossava, e si è accorta che non possedeva più nulla. Preziosi, orologi, monili, ricordi e oggetti di valore di tutta una vita erano spariti. Le rimaneva solo ciò che aveva indossato quel giorno.
La vittima del furto, quantificato in 150mila euro, è una comasca di 83 anni,che vive da sola, e che giovedì mattina è uscita di casa dalle 9.30 alle 11.30. Al momento non si è quasi capacitata: la casa era in perfetto ordine, non c’erano segni di effrazione come avrebbe confermato più tardi anche l’attento sopralluogo dei carabinieri, e nessun dettaglio che potesse far sospettare un’incursione. Ma in camera, nei cassetti dov’erano custoditi da anni, i preziosi e gli orologi non c’erano più. Il furto è avvenuto in quelle due ore in cui la donna si è assentata, perché i monili spariti venivano abitualmente indossati, e praticamente ogni giorno la pensionata se li trovava davanti agli occhi per scegliere quale mettersi al collo o al polso. Subito la vittima ha chiamato i carabinieri di Como, raccontando cos’era accaduto. Ieri ha formalizzato la denuncia, elencando tutto ciò che era sparito r quantificandone il valore.
I militari hanno svolto un sopralluogo per capire come fossero entrati i ladri, ma non sono stati trovati segni di scasso su porte o finestre. Sono quindi stati effettuati i rilievi alla ricerca di impronte o di tracce lasciate da chi è riuscito a entrare in quella casa senza bisogno di commettere forzature sulle cose, senza svuotare tutti i cassetti alla ricerca del bottino, andando a colpo sicuro. Le indagini sono state avviate anche con l’acquisizione di telecamere di sicurezza installate nei dintorni dell’abitazione.
Paola Pioppi