Lancette indietro di quasi un secolo, il Caproncino torna in volo sul Lario

Il primo idrovolante costruito nel 1935 che ha fatto la storia dell’aviazione decollerà dall’Aero Club di Como

Gerolamo Gavazzi

Gerolamo Gavazzi

Como, 8 aprile 2022 - Oggi a mezzogiorno sul Lario le lancette del tempo faranno un giro indietro di quasi un secolo quando dal molo dell’Aeroclub Como, proprio di fronte alla passeggiata sul lungolago, il mitico Caproncino tornerà a far sentire il rombo del suo motore e a far girare la sua elica a tutto gas, per tornare finalmente a volare. Ci sono voluti tre anni di revisioni e un lavoro certosino compiuto in Italia e anche a Londra, per compiere questo piccolo miracolo e rimettere a nuovo il Caproni Ca.100 I-ABOU, per tutti gli appassionati di volo “Caproncino“ a buon diritto il primo idrovolante costruito al mondo. L’aereo, del 1935, acquisito dall’Aero Club Como nel 1946, fu l’emblema della rinascita dell’aviazione comasca dopo i drammatici eventi bellici della II guerra mondiale, durante i quali tutti gli aerei presenti negli anni Trenta vennero dispersi o distrutti.

L’aereo, alla fine degli anni Sessanta, non fu più in condizioni di volare e finì abbandonato all’aperto in un cortile, deteriorandosi in tutte le sue parti. Finché un socio del Club, Gerolamo Gavazzi, decise di intervenire con un’estesissima e avventurosa operazione di restauro, che riportò l’aereo alla gloria del volo nel 1991. «Quel Caproncino è la nostra Araba Fenice: è morto più volte ed è sempre resuscitato. Ha 87 anni e ne ha viste di tutti i colori, ma fortunatamente è tornato arzillo come quando era in gioventù - racconta Gerolamo Gavazzi, padre del Caproni che oggi tornerà in volo sul lago di Como e che si è dato da fare affinché l’aereo tornasse ad emozionare gli appassionati -. Questo aereo è l’emblema dell’Aeroclub di Como, di più, è un brand della città stessa. Quando L’Aeroclub è nato nel 1930, il suo hangar ne custodiva 14 esemplari. C’era una scuola di volo molto attiva e florida fino al periodo della Guerra».

Oggi, dopo un nuovo intervento di revisione generale, con il motore rimesso a nuovo da un’azienda inglese specializzata in motori d’epoca e il resto dell’aereo ricondizionato dall’officina del Club, l’aereo è tornato in linea di volo più bello e vispo che mai. «Proprio il mio Caproncino, dopo il conflitto, ha contribuito alla rinascita della scuola di volo e ha formato tanti piloti che sono andati poi nell’Aeronautica militare o sui voli di linea – conclude Gavazzi - L’aereo che festeggiamo oggi fa parte del Dna dell’idroscalo di Como, un simbolo che torna nei cieli. Questo aereo serviva come “scuola di primo periodo“, i piloti facevano il brevetto e venivano selezioni per il “secondo periodo“. Quasi tutti i piloti della Seconda Guerra mondiale hanno fatto scuola di volo sui Caproncini».