Cantù, l’ennesimo litigio finisce nel sangue: accoltella la madre della compagna

Dopo l’omicidio esce di casa e chiama il 112

L'esterno della palazzina dove è avvenuto il delitto (Cusa)

L'esterno della palazzina dove è avvenuto il delitto (Cusa)

Cantù (Como), 2 ottobre 2019 - «Ho fatto una sciocchezza, ho ucciso mia suocera». Quando ha chiamato i carabinieri, ieri a mezzogiorno, Massimiliano Bellugi, quarantenne senza occupazione, era seduto nella sua auto nel parcheggio dell’ospedale di Cantù, a pochi chilometri dall’abitazione in cui poco prima aveva ripetutamente accoltellato Celestina Castiglia, 79 anni, madre della sua convivente. L’omicida è rimasto ad attendere la pattuglia con gli abiti sporchi di sangue, ha accompagnato i militari nell’abitazione dove la donna era riversa a terra ormai senza vita, in un lago di sangue, e ha mostrato il coltello usato per aggredirla, che aveva lavato e rimesso nel cassetto. Da circa tre anni Massimiliano Bellugi si era trasferito a vivere con la sua attuale compagna nell’appartamento di lei, in una casa a tre piani di via Cartesio, nella zona periferica di Vighizzolo. Ma la convivenza con la suocera, che occupava il piano inferiore dell’abitazione, non è mai stata facile. I due non andavano affatto d’accordo: litigavano spesso e si accusavano di dispetti reciproci. Non si piacevano, non c’era mai nulla che andasse bene. Ieri mattina non si sa bene cosa sia accaduto, forse niente di diverso dal solito. Un battibecco mentre i due si trovavano in giardino, sul retro della casa. Ma Bellugi, a differenza di altre volte, non è riuscito a trattenersi: è salito in casa, ha preso un coltello da tavola dal cassetto della cucina ed è sceso dopo pochi attimi. Incrociando la suocera in un locale di servizio affacciato sul giardino, l’ha colpita più volte, raggiungendola anche alla gola con un fendente, forse quello mortale.

Poi se ne è andato ed ha allertato i carabinieri. Che si sono attivati su più fronti: il Reparto Operativo di Como e del Nucleo Operativo di Cantù si sono occupati dei rilievi e di iniziare a ricostruire quanto fosse accaduto nell’abitazione, affiancati dai colleghi della stazione. Bellugi è stato portato in caserma, raggiunto dal sostituto procuratore di Como, Massimo Astori, che lo ha interrogato dopo un sopralluogo nella casa. L’uomo ha ammesso tutto, raccontando nel dettaglio quanto aveva anticipato ai carabinieri della centrale operativa, cercando di spiegare i dissidi che da sempre c’erano tra lui e l’anziana donna. È stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e portato in carcere.