Cantù, incompatibilità di Arosio. La Lega tuona: "Golpe contro la democrazia"

Terremoto in città dopo la scoperta che il fratello del sindaco, Armando, è titolare con la moglie di un appalto

Il sindaco Edgardo Arosio mentre festeggia la sua elezione

Il sindaco Edgardo Arosio mentre festeggia la sua elezione

Cantù (Como), 8 luglio 2017 - La presunta incompatibilità del sindaco Edgardo Arosio, che è stato eletto lo scorso 25 giugno ed è in attesa di insediarsi con la nuova giunta di fronte al consiglio comunale, riunito per la prima volta il prossimo 17 luglio, ha scatenato la bagarre in città. Il problema è nato in queste ore, dopo la scoperta che il fratello di Edgardo, Armando Arosio, ha un contratto di appalto con il Comune per il servizio di trasporti funebri, a nome dell'azienda della moglie e di cui è socio al 33%, la Consorzio Canturino Pompe Funebri di Ornella Zanfrini. A norma dell'art.61 del Testo Unico il sindaco Arosio sarebbe incompatibile per il divieto previsto dalla legge e che riguarda i parenti fino al secondo grado, il tutto malgrado l'incarico sia stato conferito dalla precedente amministrazione. 

"È in atto un clamoroso tentativo di "scippare" al sindaco Edgardo Arosio, alla Lega e al centro destra la vittoria ottenuta alle elezioni amministrative 2017 a Cantù - tuona l'onorevole Nicola Molteni, che è anche stato il più votato in città alle scorse amministrative - Accampando una presunta incompatibilità per un appalto pubblico bandito e indetto dalla precedente amministrazione, aggiudicato e sottoscritto dalla precedente amministrazione, in piena campagna elettorale, noto alla burocrazia comunale e comunicato solo ad elezioni avvenute e vinte regolarmente, si sta tentando di toglierci la vittoria elettorale e far decadere Edgardo Arosio dalla carica di sindaco di Cantù"

"E' in atto un vergognoso golpe contro la Lega, contro il sindaco, contro la democrazia e contro il popolo - conclude il parlamentare del Carroccio - Noi le elezioni amministrative 2017 le abbiamo vinte regolarmente con sudore e fatica assieme ad Edgardo Arosio attraverso lo strumento democratico che si chiama voto. Nessuno ci può privare del legittimo diritto di amministrare Cantù che ci deriva dal voto dei canturini. Siamo sereni, ma determinati e molto incazzati. Ora lavoriamo per ripristinare la volontà dei canturini uscita dalla cabina elettorale, poi mi dedicherò personalmente ad accertare una vicenda che ha zone d'ombra discutibili e sospette". 

Di parere completamente opposto, com'era logico, il segretario cittadino del Pd, Filippo Di Gregorio. "Tale situazione evidenzia la grande approssimazione con la quale si è mossa la destra cittadina nell’atto di definire la propria candidatura a sindaco. E stupisce come una componente politica che si propone come tutrice di ordine e legalità si sia dimostrata tanto disinteressata così dell’ordine come del rispetto delle leggi - spiega - Dietro tale notizia si agita un quadro opaco che sembrerebbe il frutto avvelenato dei dissapori interni alla stessa coalizione di destra, caduta in uno stato di conflittualità per ragioni di distribuzione di incarichi e poltrone. Auspichiamo che il candidato sindaco Arosio sappia disinnescare le cause che lo renderebbero ineleggibile, il che rispetterebbe l’indiscutibile esito delle elezioni comunali. Ma vogliamo sia chiaro che non a noi, cui spetta al più il compito della vigilanza, in quanto opposizione in consiglio comunale. Non a noi è imputabile tale leggerezza, grave, che rischia di compromettere proprio il voto liberamente espresso dai cittadini canturini".