Como, sulle barricate contro il cancello anti-clochard

Fa infuriare Civitas e Cominciamo da Como la proposta della Lega di un’inferriata per risolvere il problema di chi dorme sotto il portico di San Francesco

L'ex chiesa di San Francesco

L'ex chiesa di San Francesco

Como, 4 settembre 2020 - Quella della Lega di risolvere il problema di migranti e clochard che dormono sotto il portico di San Francesco blindando l’ex chiesa con un’inferriata non è una boutade. Anzi, si tratta di una vera e propria mozione che i salviniani porteranno mercoledì in Consiglio comunale. La soluzione funzionò un paio di anni fa per l’autosilo Valmulini. Costretti a vivere in condizioni più che precarie, ma aiutati dai volontari che li aiutavano, i migranti furono cacciati dagli operai che in quattro e quattrotto montarono un cancello alto tre metri, munito di filo spinato. Certo San Francesco a due passi dal Tribunale e dalle mura dove ogni due giorni si svolge il mercato non è l’autosilo della Valmulini. 

«Lo spettacolo indecente, inaccettabile e tristissimo dei senza dimora abbandonati a se stessi sotto il portico di San Francesco è un indice puntato contro la maggioranza che governa la città – spiega Bruno Magatti, consigliere di minoranza di Civitas – Questa maggioranza, infatti, non ha saputo costruire alcuna risposta, ma sarebbe meglio dire che non lo ha voluto, per cinico calcolo elettorale. Adesso ci mancava solo la cancellata per rimuovere il problema, una soluzione che una città come la nostra con la sua cultura di accoglienza non può accettare. La risposta a queste situazioni non va affidata alla carpenteria ma a progetti sociali di reinserimento».

Pronti a scendere in piazza contro la proposta della Lega anche i ragazzi di Cominciamo da Como: «L’avevamo detto che i problemi di Como non sarebbero andati in vacanza. Ora l’estate è finita, ma la musica non è cambiata. Anzi, quella suonata dalla giunta Landriscina è ancora più stonata di prima. L’urgenza di una soluzione è chiara a tutta la città, ma non alla Lega che propone l’installazione di grate. Noi, come tutta la cittadinanza, ci opporremo a questo oltraggio».