Torna l'idea della Zona economica speciale per salvare Campione

L'idea del consigliere Orsenigo dopo il confronto con il commissario in Regione

Una delle manifestazioni di lavoratori

Una delle manifestazioni di lavoratori

Campione d'Italia (Como), 13 novembre 2018 - Estendere al paese lo status di Zona Economica Speciale, bloccare per i prossimi dodici mesi la possibilità di rivalsa delle banche sulla popolazione residente, riaprire il Casinò e risanare in qualche modo la montagna di debiti che gravano sul Comune. Si sono usati toni da ultima spiaggia nell’incontro che c’è stato ieri pomeriggio a Palazzo Lombardia tra il commissario prefettizio Giorgio Zanzi e i consiglieri delle commissioni Attività produttive e Rapporti con la Confederazione Svizzera.

«Abbiamo sentito i portavoce della comunità dipingere un quadro drammatico: 500 persone, tra casinò e Comune, hanno perso il lavoro e stanno vivendo di risorse proprie. Ma non potranno certo continuare per molto. E comunque è il principio che conta: in Lombardia abbiamo visto tante crisi aziendali, ma poche con questi numeri – riassume Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd - Stiamo rischiando di veder fallire un intero paese». Secondo il consigliere del Partito Democratico una soluzione concreta potrebbe essere la trasformazione del paese in una Zona economica speciale. «Lega e Forza Italia hanno cavalcato per anni il tema della Zes per le zone di confine senza arrivare a nulla, mentre la nostra exclave avrebbe tutti i requisiti per esserlo, per la sua specificità – spiega - A Regione Lombardia ho chiesto poi di attivarsi per la sospensione dei tributi di competenza regionale e di occuparsi, attraverso Polis, l’ente regionale che segue le crisi aziendali, in modo puntuale della vicenda». Secondo Raffaele Erba la questione Campione d’Italia va risulta su tavolo nazionale, quello della Commissione Finanze del Senato che il prossimo 22 novembre si riunirà proprio per discutere dell’ex clave.

«Da parte nostra stiamo lavorando per portare in quella sede – ha ricordato Erba – attraverso i nostri rappresentanti le istanze del territorio. Oggi in audizione è emerso un ulteriore spunto d’intervento e cioè il blocco della rivalsa da parte delle banche per i prossimi 12 mesi sulla popolazione residente. È un’ipotesi condivisibile». In attesa delle decisioni della politica a pronunciarsi sono stati i giudici del Tar di Milano che hanno dichiarato la loro incompetenza rispetto al ricorso presentato dai dipendenti del Comune di Campione i quali, nei mesi scorsi, avevano impugnato la delibera con cui l’allora sindaco Roberto Salmoiraghi aveva disposto la messa in mobilità di 86 impiegati. Una decisione obbligata il rinvio al Tar del Lazio, dopo che si è costituito in giudizio niente meno che il Ministero dell’Interno «controdeducendo con separata memoria alle censure avversarie e sollevando plurime eccezioni, fra cui l’incompetenza territoriale di questo tribunale», hanno scritto i giudici di Milano nella loro sentenza. Insomma tanto per cambiare a Campione le cose si complicano.