Gelo a Campione d'Italia: "Nessun rinvio"

Il viceministro all’Economia Misiani: "Il paese entrerà a far parte dell’Unione europea"

Protesta davanti al Comune (Cusa)

Protesta davanti al Comune (Cusa)

Campione d'Italia (Como), 17 novembre 2019 - Anche se la speranza è l’ultima a morire a Campione ne rimangono poche dopo che il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, ha escluso ogni ulteriore rinvio dell’ingresso dell’esclave all’interno dell’area doganale Ue. Come aveva spiegato martedì scorso il commissario Giorgio Zanzi il provvedimento sarebbe dovuto entrare in vigore già il primo gennaio scorso, ma venne rinviato per armonizzare le procedure. Undici mesi dopo i dubbi sono ancora tanti a partire dall’applicazione dell’Iva all’8% che qui si chiamerà Imposta locale sul consumo e il cui gettito andrà nelle casse comunali, in default da quando il Casinò è entrato in crisi e poi è stato dichiarato fallito. È tutta colpa del Governo Lega-M5S se tra un mese a Campione si troveranno con la dogana alle porte del paese, almeno secondo quello che ha detto il viceministro dell’Economia che anche parlamentare del Pd.

La possibilità di chiedere una proroga alla Commissione europea rispetto all’ingresso dell’esclave nell’area doganale sarebbe infatti scaduto nel luglio scorso, ma all’epoca il Governo giallo-verde era troppo occupato dalle prime avvisaglie della crisi che sarebbe scoppiata all’inizio di agosto per pensare a Campione. «Mi sembra di capire che pur cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambi. Mutano le maggioranze di Governo, ma il disinteresse per Campione d’Italia resta invariato – il commento dell’onorevole Alessio Butti che in più occasioni in passato ha sollecitato interventi per Campione - Eppure, appena varato il Conte bis, esponenti del Governo formato da sinistra e 5stelle si sono precipitati a Campione presentandosi quali salvatori della patria». Secondo il parlamentare di Fratelli d’Italia l’unica via per risolvere, se non tutti almeno in buona parte, i problemi di Campione è riaprire il casinò. «Suggerirei ai ministri di assegnare almeno le deleghe ai sottosegretari così, tanto per capire a chi attribuire le responsabilità del progressivo disastro, poi suggerirei al ministro dell’Economia di accogliere le proposte mie e di Fratelli d’Italia per rilanciare la casa da gioco – conclude - Infine chiederei al ministro dell’Interno di darsi una mossa e almeno programmare una visita, peraltro dovuta».